A.B.
11 agosto 2011
Gelati: la Sardegna non conosce crisi
Nell’Isola, il settore delle gelaterie artigiane è in crescita del 3,2percento rispetto al 2010, con un business da oltre 44milioni di euro. Per il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna Luca Murgianu, «Ai piccoli piaceri non si rinuncia neanche nell’austerità»

CAGLIARI - Al cioccolato o alla panna, alla frutta o con ingredienti più ricercati, semplice o elaborato. Al gelato, anche in tempo di crisi, in Sardegna, sembra non voler rinunciare nessuno. Dalla classifica più “dolce” del 2011, elaborata dall’Ufficio Studi “ConfArtigianato”, su dati “Istat” ed “Unioncamere-Infocamere” (confronto secondo trimestre 2010-secondo trimestre 2011), si scopre come, nella nostra regione, le gelaterie artigianali siano cresciute del 3,2percento rispetto al 2010, diventando così ben 1329, impiegando 2650 addetti (due per azienda), con una media di 79 imprese ogni 100mila abitanti, per un giro d’affari di oltre 44milioni di euro.
Invece, tra i consumatori di coni, sorbetti e coppette, in Sardegna, secondo “ConfArtigianato Imprese”, emerge come siano i giovani adulti i maggiori degustatori di gelato. Infatti, il primato di spesa pro-capite, pari a 64euro all’anno, appartiene ai single con meno di trentacinque anni. Seguono le giovani coppie senza figli (43euro), mentre le coppie con un figlio spendono 33euro. «Ai piccoli piaceri della vita, non si rinuncia, neppure in tempo di crisi – afferma il presidente di “ConfArtigianato Imprese Sardegna” Luca Murgianu - anzi, a fronte dell’austerità a cui si è costretti, statistiche alla mano, si indulge più spesso ai propri capricci”.
Analizzando meglio i vari dati regionali, scopriamo che la nostra regione è terza per quando riguarda la crescita, ovvero il numero di nuove gelaterie aperte, superata solo da Abruzzo (+4,4percento) e Puglia (+3,8percento), contro una media nazionale di 2,3percento, mentre è seconda in quanto a densità delle gelaterie rispetto alla popolazione (79 imprese ogni 100mila sardi) superata solo dalla Liguria (ottantotto) ed a pari merito al secondo posto con la Valle D’Aosta, con una media nazionale di sessantadue. «L’aumento del numero di gelaterie artigiane conferma che i sardi continuano a preferire la qualità e la genuinità del prodotto delle nostre imprese – continua Murgianu – e che non esiste limite alla fantasia dei gelatieri artigiani che sono riusciti ad inventare oltre duecentosettanta gusti di gelato».
Secondo ConfArtigianato Imprese Sardegna, al di là delle miscele più o meno fantasiose rimane una certezza: quella del gelato artigiano è una ricetta semplice e genuina ovvero latte, uova, zucchero e frutta. Rigorosamente freschi, senza conservanti ed additivi artificiali, e lavorati secondo le tecniche tradizionali, senza insufflazione d’aria. Per quanto riguarda i gusti, si rimane fedeli alle miscele classiche anche se è un piacere vedere le vetrine ricche, con molti gusti tra cui poter scegliere. Si è affezionati ai gusti semplici come crema, cioccolato, nocciola o fragola. Inoltre, i gelatieri artigiani sono sempre più attenti a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate ad intolleranze alimentari della clientela.
«A tutti i clienti, ricordiamo che – conclude Murgianu - proprio per tutelare e promuovere la lavorazione rigorosamente artigianale del gelato e garantire la genuinità di un prodotto simbolo della cultura alimentare italiana nel mondo, ConfArtigianato Gelatieri ha creato “ArtiGelato”, il marchio di garanzia che certifica l’adozione, da parte degli artigiani gelatieri, di un disciplinare di produzione che prevede l’impiego prevalente di materie prime naturali, fresche, selezionate direttamente presso il produttore».
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