Red
1 settembre 2011
John Surman in duo con Vigleik Stooras
Ultimi giorni per il ventitreesimo Seminario Jazz di Nuoro. Un´icona del jazz che viene dal nord è l´atteso protagonista del concerto serale

NUORO - Ultimi giorni per il ventitreesimo Seminario Jazz di Nuoro. Mentre alla scuola civica di musica in via Mughina, allievi e docenti mettono a punto il saggio finale in programma sabato sera in piazza Su Connottu (inizio ore 21), la rassegna di concerti che affianca le attività didattiche propone domani (venerdì 2 settembre) il suo ultimo appuntamento nel cortile della casa natale di Grazia Deledda. Un'icona del jazz che viene dal nord è l'atteso protagonista del concerto: a partire dalle ore 21.30, rifettori puntati su John Surman, una figura chiave di quella generazione di musicisti che ha contribuito a definire i contorni del jazz europeo degli ultimi quattro decenni. Il sassofonista inglese, affiancato sul palco dal pianista norvegese Vigleik Stooras, si presenta all'appuntamento reduce dalla masterclass che l'ha visto impegnato da mercoledì nei corsi coordinati da Paolo Fresu per l'organizzazione dell'Ente Musicale di Nuoro.
Classe 1944, nativo di Tavistock, nel Devon, John Surman ha iniziato da adolescente a suonare la musica del conterraneo Mike Westbrook, per poi stupire gli ambienti musicali londinesi mettendo in luce grandi doti strumentali insieme a una fervida immaginazione. La sua carriera ha preso forma nello stesso crogiolo che ha prodotto tanti altri musicisti britannici negli anni '60, maturando le esperienze più variegate, suonando blues con Alexis Korner, hard bop con l'ottetto di Ronnie Scott, mainstream con Humphrey Lyttleton, jazz venato di Sudafrica con i Brotherhood of Breath e jazz contaminato dal rock con John McLaughlin. Sono gli anni in cui cementa un rapporto duraturo con il compositore John Warren, il pianista John Taylor e il bassista Dave Holland, con i quali ha registrato il suo primo album. Nel 1968 guida anche un ottetto e suona con la big band diretta da Mike Gibbs, ma è la formazione di The Trio, nel 1969, a segnare uno spartiacque nella sua carriera internazionale: con gli americani Barre Phillips (contrabbasso) e il compianto Stu Martin (batteria) il gruppo si impone fra i più attivi e vitali nel circuito europeo.
Verso la metà degli anni settanta, John Surman registra un paio di album storici: il progetto solistico "Westering Home" e "Morning Glory", con Terje Rypdal, John Marshall, Chris Laurence, Malcolm Griffiths e John Taylor. Con il trio SOS, con Alan Skidmore e Mike Osborne, esplora un altro ambito operativo, unendo l'elettronica alla "fisicità" di tre sassofoni. Nello stesso perido inaugura anche la lunga collaborazione con la coreografa e danzatrice americana Carolyn Carlson.
Alla fine del settimo decennio incide in duo con con Stan Tracey ("Sonatinas") e con la cantante norvegese Karin Krog ("Cloudline Blue"), mentre con il quartetto del contrabbassista Miroslav Vitous va in tour e registra fino al 1982.
Nel 1979 registra per la ECM il suo debutto solistico, "Upon Reflection", uno dei suoi album più belli in assoluto, inaugurando con l'etichetta tedesca un rapporto fecondo che continua fino ai giorni nostri, e che comprende, tra gli altri, dischi come "‘Such Winters Of Memory", con Karin Krog e Pierre Favre, e "The Amazing Adventures Of Simon Simon" con Jack DeJohnette. Durante gli anni '80 e '90, John Surman ha conservato uno straordinario livello di qualità dei suoi lavori. Ha suonato in duo con DeJohnette, Albert Mangelsdorff, Barre Phillips, John Taylor, Karin Krog e con formazioni più ampie con musicisti come Kenny Wheeler, Dave Holland, Elvin Jones, Jon Christensen. Ha girato e registrato in quartetto con Paul Bley, Bill Frisell e Paul Motian e per alcuni anni con l'orchestra del grande Gil Evans.
Come compositore, John Surman ha continuato a lavorare nel campo della danza contemporanea con Carolyn Carlson e per altre compagnie in Europa. Ha scritto "Private Cities" per il Sadlers Wells Royal Ballet con le coreografie di Susan Crow (la musica è anche raccolta nell'album ECM dallo stesso titolo), è stato "composer in residence" al festival jazz di Glasgow nel 1989, dove ha prodotto un nuovo lavoro in duo con Karin Krog più coro, e ricostitutto il Brass Project. Oltre ad aver scritto musica anche per teatro, tv e radio, allargando i suoi orizzonti di compositore, John Surman ha continuato a suonare in giro per il mondo. Le sue performance solistiche riflettono l'originale miscela di musica acustica ed elettronica presente in dischi come "The Road To St Ives", "A Biography of the Reverend Absalom Dawe", e il popolare "Private City", di gran lunga il suo album più venduto. Continua poi a suonare in duo con John Taylor, con Karin Krog (utilizzando elettronica e tastiere), con Jack DeJohnette, in quartetto con John Taylor, Chris Laurence e John Marshall.
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