Monica Caggiari
11 marzo 2005
Intervento dell’Assessore regionale Pilia al summit dei giornalisti
La seconda giornata, che ha visto Alghero ospitare l’importante appuntamento sull’informazione isolana, è stata introdotta dal saluto del sindaco Marco Tedde, il quale si è subito dichiarato soddisfatto per la scelta di Alghero come luogo per lo svolgimento degli Stati generali del giornalismo

ALGHERO - «Il compito della politica è quello di non rinunciare mai a supportare l’attività e il lavoro dei giornalisti, aiutandoli nella tutela e difesa del valore etico di questo prezioso lavoro».
Ha esordito così Elisabetta Pilia, Assessore regionale all’informazione, intervenuta durante l’assemblea dei giornalisti sardi. La politica ha così subito voluto mettere in chiaro il ruolo della Regione, che deve preservare la libertà d’informazione e tutelare la libertà d’espressione e opinione della categoria, anche perché «alla politica non fa bene un giornalismo che non sollevi critiche e che non metta in discussione».
Poi ha proseguito segnalando l’opportunità della separazione tra aspetto economico e missione etica, impegnandosi per la celere istituzione del Corecom, non solo per la tutela dell’informazione e per la corretta gestione dei rapporti con le istituzioni, ma anche e soprattutto per «far valere la propria voce rispetto al “digitale terrestre”».
Inoltre ha spiegato che bisogna ammodernare le leggi in materia di comunicazione, che, sebbene non abbiano una data d’istituzione lontanissima nel tempo, sono comunque già obsolete per il veloce incedere delle nuove tecnologie. Inoltre ha ribadito la necessità di rivedere la L.R. 22/98 in materia di tutela dei minori e della loro fruizione di questi nuovi mezzi di comunicazione. Anche per questo ha segnalato la volontà di organizzare per il mese di aprile una conferenza regionale sull’informazione e sulle nuove tecnologie di questo settore in continua ed esponenziale espansione.
Quindi ha chiuso con un parola di incoraggiamento per gli studenti delle scuole di giornalismo, che hanno seguito con attenzione, i ragazzi non devono, così Elisabetta Pilia, abbattersi, non devono dimenticare che la professione che si accingono a scegliere è nobilissima ed è uno dei momenti di maggiore crescita del senso democratico nella collettività; è un pilastro della democrazia, perché lì dove la democrazia vacilla, l’informazione non deve cedere. Con affetto ricorda poi il giornalista e amico Mario Demurtas, scomparso qualche anno fa, che fino alla fine ha scritto – così Pilia – ciò che pensava, senza farsi influenzare, sopportando pressioni notevoli e riuscendo sempre a restare coerente e fedele alle sue convinzioni.
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