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Cor 16:10
Questione palestinese: l´urlo di Luigi Manconi
Luigi Manconi, uno dei premiati dell’edizione 2025 per la categoria “Le Storie” dal palco algherese del Premio Giornalistico della Sardegna 2025 lancia un appello nel tentativo di scuotere le coscienze
Questione palestinese: l´<i>urlo</i> di Luigi Manconi

ALGHERO - Luigi Manconi, uomo, docente, politico, studioso e osservatore di spessore, sabato scorso ha ricevuto ad Alghero il “Premio Giornalistico della Sardegna” 2025 nella categoria “Le storie - Premio Peppino Fiori” e lanciato dal palco della manifestazione un messaggio prezioso che merita di essere ripreso, amplificato e diffuso: “Come ricordato dal presidente dell’Odg Sardegna Giuseppe Meloni, tante sono le testate giornalistiche che hanno richiesto l’accesso allo scenario di guerra di Gaza. Niente giustifica la pulizia etnica in corso. Lo sappiamo, nessuno potrà dire non sapevo. Se così fosse, sarebbe solo viltà”. Il Premio Giornalistico della Sardegna è platea importante, occasione preziosa per parlare di giornalismo e comunicazione. Per fare giornalismo e comunicazione.

Lo ha fatto appunto Luigi Manconi, che dopo aver ricordato commosso la figura di Manlio Brigaglia (“Manlio è stato un grande maestro. Un grande fratello maggiore, un grande precettore. Non doveva istruire giovani aristocratici incolti, ma scolaresche da 30 persone, casinisti e incasinatissimi”) focalizza l’attenzione sulla questione Palestinese: «La libertà nasce sempre da una condizione di coercizione. L’emancipazione muove da condizioni di perdita della libertà. Dalla privazione ci si muove per affrancarsi ed emanciparsi - afferma -. In meno di due anni a Gaza sono stati uccisi oltre 200 giornalisti, la cifra approssimativa per difetto è 231. Evito retorica e demagogia e uso le parole di un grande poeta tedesco del secolo scorso: quali tempi sono questi, quando discorrere d’altri è quasi un delitto perché su troppe stragi comporta il silenzio. Il premio e gli applausi ricevuti, lo stare insieme, il cielo di Alghero.. nulla può indurre a tacere sulle stragi di cui parlava il poeta tedesco - prosegue Manconi -. Il 7 ottobre si è organizzato un podrom antisemita. Gaza ne sta pagando i costi. Hamas è un nemico del popolo palestinese e tiene in ostaggio ancora decine di israeliani. Tuttavia nulla giustifica in alcun modo la pulizia etnica in corso a Gaza, i crimini contro l’umanità e la massima infamia: la fame utilizzata come strumento bellico. Tutti lo sappiamo, nessuno potrà dire: non sapevamo. Se così fosse, sarebbe solo viltà».



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