Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotiziesardegnaSaluteSanità › Febbre del Nilo: dallo studio alla lotta
S.A. 18 ottobre 2011
Febbre del Nilo: dallo studio alla lotta
A Sassari si è tenuto stamane un corso organizzato dalla Asl di Sassari e dalla facoltà di Veterinaria sull´emergenza
Febbre del Nilo: dallo studio alla lotta

SASSARI – «Un’occasione per trovare sinergie tra colleghi, medici, veterinari, biologi, assessorato regionale alla Sanità, oltre che momento importante per dare risposte univoche e uniformare le strategie di lotta. Questo non solo per la provincia di Sassari ma anche per l’intera Sardegna, per salvaguardare la tradizione dell’allevamento equino». Con queste parole questa mattina (martedì) il preside della facoltà di Veterinaria, Salvatore Naitana, ha aperto i lavori del corso organizzato dalla stessa facoltà, in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale di Sassari, sull’emergenza della Febbre del Nilo.

Una giornata interamente dedicata allo studio delle emergenze sanitarie per fare il punto sulla malattia che da settembre sta interessando in modo particolare l’oristanese. Sino a questo pomeriggio medici e veterinari si sono alternati al tavolo dei relatori, riuniti nella sala “Manunta” al piano terra della facoltà di via Vienna a Sassari. A ribadire l’importanza dell’incontro è stato anche il direttore generale dell’Asl Marcello Giannico che ha voluto sottolineare l’impegno dell’Asl che già a settembre «ha organizzato un tavolo tecnico operativo sulla West Nile disease, per non farsi trovare impreparata nel caso in cui si dovesse presentare un caso, anche nella provincia di Sassari».

«Questo di oggi è un corso valido non soltanto per gli studenti e i medici veterinari – ha detto ancora il direttore generale dell’Asl – ma anche in grado di fornire quei consigli e quegli accorgimenti utili a evitare la malattia che, ormai, è diventata epidemica e endemica». E se sul territorio dell’Asl di Sassari nei giorni scorsi era arrivata la notifica di un caso sospetto, adesso questo potrebbe essere escluso. Sul finale dei lavori mattutini infatti il direttore del Dipartimento di prevenzione Asl e il responsabile del Servizio di Igiene e sanità pubblica dell’Asl, a margine del corso, hanno fatto sapere che «dal centro di referenza è arrivata una telefonata che avrebbe escluso la positività alla “Febbre del Nilo” per il caso sospetto registrato nell’hinterland sassarese».

«Le patologie trasmesse da artropodi stanno subendo una forte espansione negli ultimi decenni – ha detto Franco Sgarangella, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Sassari – anche a causa dei fenomeni di globalizzazione. E giornate come questa ci consentono di ipotizzare scenari futuri nei quali, con molta probabilità, malattie come queste potremmo ritrovarcele in casa». Il direttore del Dipartimento ha quindi ricordato l’impegno che i veterinari dell’Asl sassarese stanno mettendo in campo, soprattutto in considerazione del ricco patrimonio equino di cui il territorio dispone. In provincia di Sassari infatti sono circa 1.700 gli allevamenti di cavalli e si stima la presenza di oltre 4.000 capi. Gli allevamenti sono distribuiti in maniera omogenea su tutto il territorio Asl con particolare concentrazione a Pozzomaggiore, Villanova Monteleone, Osilo, Nulvi e Ozieri. In quest’ultimo comune infatti è presente una delle più importanti stazioni da monta, con 70 stalloni di pregio.

Inoltre Chilivani e Sassari sono sede di due importanti ippodromi che contano circa 300 cavalli da corsa anglo-arabo e purosangue inglesi.
«Anche per questo – ha concluso Sgarangella – sono aumentati l’attenzione e i controlli sulle aree umide del territorio, come gli stagni e i laghi, che potrebbero essere zone d’arrivo della fauna migratoria infetta». Da lì poi le zanzare, gli insetti vettori, potrebbero trasmettere la malattia ai cavalli o agli uomini. Di particolare interesse l’intervento della specialista del Centro di referenza dell’Izs di Teramo, Federica Monaco, che ha ricordato come in Italia il primo caso di “West Nile disease” sia stato registrato nel 1998 in Toscana. I successivi casi si sono registrati poi dopo 10 anni esatti nel Triveneto: 251 focolai in Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, 794 positivi, 32 casi clinici e 5 morti in 18 aziende. Hanno fatto seguito ulteriori focolai nel 2009, anno del varo del Piano nazionale di sorveglianza; nel 2010 sono stati registrati ulteriori casi che hanno portato a rimodulare le aree di sorveglianza. In quello stesso anno si sono verificati 7 casi in provincia di Trapani, in Sicilia, e 19 casi nel Molise.

«Abbiamo iniziato a monitorare i casi a partire dal 2002 – ha detto Federica Monaco – e quest’anno abbiamo registrato 32 casi in provincia di Oristano, uno a Cagliari, quindi ancora 1 a Udine e altri nelle province di Venezia, Pordenone, Gorizia, Treviso, Crotone e Matera».
«Al momento esiste un solo vaccino autorizzato, in vendita dalla fine 2008, a carico degli allevatori, che fornisce l’immunità a partire dalla terza settimana dall’inoculazione. La data migliore per l’inizio della profilassi è tra aprile e maggio», ha concluso la specialista.

Nella mattinata sono intervenuti anche Manlio Fadda, della Facoltà di medicina veterinaria di Sassari, con una relazione sull'emergenza delle malattie trasmesse da artropodi: la West Nile disease. Quindi Eraldo Sanna Passino, della Facoltà di medicina veterinaria di Sassari, che ha parlato dell'esame neurologico nel cavallo per la diagnosi della West Nile disease. L'esperienza sarda è stata illustrata nell'intervento di Angelo Ruju dell'Izs Sardegna di Oristano che ha illustrato ai colleghi il passaggio dal sospetto clinico alla diagnosi di certezza della West Nile disease e l’esperienza di Oristano. Antonello Montisci dell'Asl di Oristano ha parlato invece di epidemiosorveglianza nei confronti della West Nile disease.

Ha chiuso la sessione mattutina dei lavori l'intervento del professionista Paolo Briguglio di Oristano con la relazione sul recupero della fauna selvatica e la sua utilità nell'epidemiosorveglianza per la West Nile disease con l'esperienza di Oristano. L'apertura degli interventi pomeridiani, a partire dalle 15 moderati da Francesco Sgarangella responsabile del Dipartimento di prevenzione dell'Asl sassarese, è stata riservata ad Antonina Dolei, della Facoltà di medicina e chirurgia di Sassari con una relazione sui Flavivirus emergenti trasmessi all'uomo da artropodi, quindi il West Nile virus e altri. Quindi alla direttrice della Clinica di Malattie infettive di Sassari, Maristella Mura, per gli aspetti clinici, diagnostici e terapeutici della West Nile disease nell'uomo. Fiorenzo Delogu, direttore del Servizio Igiene e sanità pubblica dell'Asl di Sassari ha illustrato il Sistema di sorveglianza della West Nile disease nell'uomo.

Nella foto: Marcello Giannico nella conferenza
20:19
Ecco tutti i nomi scelti in extremis (scadevano proprio oggi i termini). Alla riunione non hanno partecipato gli assessori facenti capo al Partito Democratico (il vicepresidente e assessore del Bilancio, Giuseppe Meloni; l’assessore dell’Industria, Emanuele Cani; l’assessora della Difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi)
25/4/2025
A rendere pubblica la reale situazione di grave pericolo il Presidente della Commissione Consiliare Sanità Christian Mulas, che denuncia la possibile chiusura del Pronto Soccorso di Alghero



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)