A.B.
26 novembre 2011
Rissa Audax-Torres: Interviene Cassano
Il vicepresidente nazionale dell’Anb Fair Play commenta l’accaduto e richiama l’attenzione delle Istituzioni

ALGHERO - «Mi permetto di intervenire in merito alla ingiustificabile situazione accaduta lo scorso sabato nel campo di calcio di Alghero dove si disputava una partita di calcio della categoria juniores, vergognosamente conclusasi con una rissa che ha portato all’ospedale anche un atleta». Questo l’incipit dell’intervento di Franco Cassano, vicepresidente nazionale dell’“Anb Fair Play”, all’indomani delle decisioni del Giudice Sportivo in relazione alla partita Audax Algherese-Torres, sospesa per la rissa scoppiata a cinque minuti dalla fine.
«Intervengo come vice presidente nazionale dell’associazione benemerita riconosciuta dal “Coni” operante in campo nazionale e internazionale impegnata da anni in tutte le discipline sportive, nella profusione delle buone prassi e nell’etica in generale dello sport, denominata “Fair Play”, ma anche come cittadino e appassionato naturalmente dello sport. E’ con grande tristezza che leggo per l’ennesima volta tra le notizie di cronaca del vostro giornale del gravissimo atto di violenza accaduto l’altro ieri nella partita di calcio juniores ad Alghero. Dopo diversi anni di esperienza nel settore, ritengo utile e indispensabile indicare regole precise, rispetto a chi può “guidare” delle società o associazione sportive, non è più trascurabile questo comportamento irresponsabile, è necessario perciò indicare un percorso di formazione e informazione al di là dei provvedimenti disciplinari che gli organismi competenti hanno già inflitto a chi si è macchiato di questo brutto episodio».
«Da troppo tempo – prosegue Cassano - si assiste in competizioni sportive ed in modo particolare, ahimè, tra i più giovanissimi, episodi di violenza generalizzata. Risse tra giocatori, tra allenatori e dirigenti, senza escludere i genitori, sia i papà che le mamme. Ma non credo si possa continuare in questo modo, penso sia arrivato un punto di non ritorno. Al di là dai dettami dalla giustizia sportiva, è necessario che chi ha responsabilità dirette e indirette nella società istituzionale, debba necessariamente aprire un tavolo che proponga una svolta intanto nella preparazione formativa e informativa degli allenatori, tecnici o come si voglia chiamare. Indicazioni ma anche decisioni non solo per dare un segnale importante, ma indicare regole ben precise a chi vorrebbe occuparsi di giovanissimi e giovani in attività sportive e più in generale ludiche. E’ necessario avviare percorsi formativi e precisi ad iniziare dai dirigenti, tecnici, collaboratori in generale».
«Penso che sia arrivato il momento che chi esercita in questo settore, oltre ad avere qualità tecniche per allenare, debba necessariamente avere non solo doti naturali, ma attitudini e nozioni di natura comportamentale, educativa, attraverso l’attivazione di corsi di formazione qualificati che possano essere vincolanti al fine di poter ottenere una positiva idoneità per poter operare con i giovani e giovanissimi. Per fare questo credo sia necessario attivare le istituzioni, dalle federazioni al Coni agli Assessorati di competenza, ecc. Mi permetto di suggerire che tale iniziativa possa avere come garante il massimo responsabile dell’attività governativa del nostro territorio, il Prefetto di Sassari, affinché possa convocare tutte le Istituzioni preposte al fine di dare risposte e percorsi concreti tali da poter garantire a tutti la serenità nello svolgimento di attività che dovrebbero portare valori completamente differenti da quelli che purtroppo – conclude il vicepresidente nazionale dell’Anb Fair Play - stanno emergendo sempre più spesso nei campi di calcio e non solo».
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