SASSARI - «Io mi farò carico dei problemi della Sardegna e li porterò all'attenzione del Governo». L'ha ribadito questa mattina (martedì) nel suo arrivo a Sassari - puntualissimo alle 10.50 - il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Ad attenderlo all'esterno il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, la presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, la presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau e il rettore dell'Università di Sassari, Attilio Mastino.
Il presidente ha fatto il suo ingresso nel Teatro, salutato con un grande applauso e dall'Inno d'Italia eseguito dall'Orchestra degli allievi e dei docenti del Conservatorio Statale di Musica "Luigi Canepa". La sua visita è iniziata lunedì a Cagliari e dal capoluogo sardo è partita la scossa politica per il grave malessere che vive l'isola. Il premier Monti ieri ha emesso il decreto con cui si istituisce il tavolo tecnico sulla vertenza Sardegna. D'altronde è lo stesso Capo dello Stato ad ammettere che «è la regione che in questo momento è più in difficoltà nel Paese».
E le difficoltà si fanno sentire anche a Sassari dove non sono mancate le contestazioni, così come era successo a Cagliari. Presenti una delegazione della Vinyls, di Sardinia Natzione, del Movimento Anti - Equitalia, del Popolo delle Partite Iva, della Consulta dei Movimenti, del Partito Comunista dei Lavoratori e dei gruppi indipendentisti. Non sono mancate le foto tra la folla che ricordano il caso di Rossella Urru, la cooperante sarda rapita in Afghanistan.
All'interno del nuovo teatro comunale, invece, Napolitano è accolto da un lungo applauso. Ci sono i politici - dai parlamentari ai sindaci -, gli studenti - dalle scuole primarie all'Università, e gli sportivi della Dinamo Basket. Il presidente parla per una ventina di minuti della crisi che «logora» l'isola, ascolta le parole di tre universitari, e riceve il candeliere d'oro e il sigillo d'oro, rispettivamente dal sindaco Ganai e dal rettore Mastino. La cerimonia si è conclusa con l'Inno del Patriota Sardo intonato dal coro dell'Ateneo.
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