Stefano Idili
18 aprile 2005
Emergenza nucleare, un po´ di chiarezza...
da quando Cagliari non sarà più compresa nell´elenco delle "rade" utilizzabili per la sosta di navi ( e sottomarini?) a propulsione nucleare? E, fino ad ora, come ce la siamo cavata? Su La Maddalena ancora nessuna risposta

CAGLIARI - Il Prefetto di Cagliari ha risposto alla nota del 28 marzo 2005 con la quale le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d´Intervento Giuridico - e per esse proprio due cittadini residenti a Cagliari (Stefano Deliperi) ed a La Maddalena (Marta Battaglia) - hanno effettuato ai Prefetti di Cagliari e Sassari (autorità competenti in materia), al Ministro dell´Interno, al Presidente della Regione autonoma della Sardegna, al Sindaco di Cagliari, al Commissario prefettizio di La Maddalena ed alla Commissione europea una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale concernente i relativi piani di emergenza per rischi di incidente nucleare. Infatti, con nota prot. n. 0500187/12.B.1/Gab. dell´11 aprile 2005, ha reso noto che «la Marina Militare - Comando Militare Marittimo Autonomo in Sardegna - Ufficio Operazioni/Difesa, in base alle indicazioni dello Stato Maggiore . , ha comunicato che non sussiste alcuna necessità di pianificazione di emergenza relativa a navi a propulsione nucleare e della conseguente comunicazione della medesima alla popolazione. Questo in quanto la rada di Cagliari non sarà più compresa nell´elenco dei punti di approdo nazionali impiegabili per la possibile sosta di unità a propulsione nucleare». Per Stefano Deliberi da quando Cagliari non sarà più compresa nell´elenco delle "rade" utilizzabili per la sosta di navi ( e sottomarini?) a propulsione nucleare? E, fino ad ora, come ce la siamo cavata? Su La Maddalena ancora nessuna risposta.
«Insomma, se, maledettamente e sfortunatamente, accade un "incidente nucleare" come ci si deve comportare per limitare i rischi di contagio ? Il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, modificato ed integrato dal decreto legislativo n. 241/2000 ed attuativo delle direttive n. 89/618/Euratom e n. 96/26/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti, prevede che lo Stato provveda alla tutela delle popolazioni potenzialmente esposte al rischio di incidenti negli impianti nucleari delle varie tipologie mediante la predisposizione di specifici piani di emergenza (art. 115)». Deliperi afferma che l’aspetto fondamentale della predisposizione dei piani di emergenza per i cc. dd. rischi di incidente nucleare è la specifica campagna di informazione (art. 129), a carattere obbligatorio: «le informazioni devono, inoltre, le informazioni devono essere sempre accessibili al pubblico e devono essere fornite senza che la popolazione debba richiederle. La popolazione deve, inoltre, essere regolarmente informata e regolarmente aggiornata sulle misure di protezione sanitaria ad essa applicabili nei vari casi di emergenza prevedibili, nonché sul comportamento da adottare in caso di emergenza nucleare (art. 130). In Italia sono ben pochi i porti autorizzati ad ospitare naviglio a propulsione nucleare, in Sardegna sono tuttora due: Cagliari e La Maddalena. Sfidiamo qualsiasi cittadino comune cagliaritano o maddalenino a saperne qualcosa».
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