Ivan Perella
4 giugno 2012
L'opinione di Ivan Perella
Turismo e cultura, vera opportunità
Cultura e turismo rappresentano complessivamente il 10% del Pil italiano.
I viaggiatori “culturali” sono più di 300 milioni all'anno, e incidono sempre più sul flusso turistico dell'Italia, che per concentrazione di arte, monumenti, archeologia è uno dei più ricchi del mondo, ma questa ricchezza non è sfruttata in tutte le sue potenzialità soprattutto nella nostra Isola. Eppure è una risorsa inimitabile e, il più delle volte, non si può trasportare: chi vuole vedere il nuraghe di Palmavera o la necropoli di Anghelu Ruju deve venire per forza ad Alghero, soggiornare nelle nostre strutture, mangiare nei nostri ristoranti, acquistare i prodotti della nostra enogastronomia e del nostro artigianato. Il 19 febbraio scorso Armando Massarenti responsabile dell'inserto domenicale del Sole 24 Ore ha scritto nell'articolo Niente cultura, niente sviluppo che noi italiani «siamo degli analfabeti seduti su un tesoro (…) Non abbiamo una cultura adeguata ai beni che sono nel nostro Paese. Bisogna (…) creare un circolo virtuoso arte-turismo perché il nostro futuro è nella cultura, anche dal punto di vista economico».
Secondo uno studio dell'Osservatorio Nazionale del Turismo del novembre 2011, “la tendenza ai viaggi più brevi ma ripetuti durante l'anno, la maggiore propensione alle vacanze attive, la diffusione di itinerari tematici integrati (cultura, enogastronomia, eventi) e di forme di fruizione alternative legate alle nuove tecnologie (card integrate, web 2.0) hanno permesso al turismo culturale di non risentire della crisi”.
Secondo l'Organizzazione Mondiale del Turismo, l'Italia è la quinta destinazione nel mondo in termini di arrivi internazionali, e conferma che “il nostro Paese è una delle mete più visitate e ambite del mondo, per l'immenso patrimonio storico-artistico che possiede”. Una città come Alghero deve difendere la capacità di attrattiva internazionale anche grazie al suo aeroporto ed ad un migliore utilizzo delle capacità di accoglienza del suo porto. L'internazionalità della città è indubbiamente data dalla sua anima catalana, ancora troppo poco nota anche al resto dell'Italia, per cui oltre al bacino europeo delle altre regioni catalane, è importante raggiungere tutto il nostro Paese ed il resto del mondo con l'offerta della peculiarità culturale algherese.
Per questo è indispensabile l'innovazione tecnologica e la ricerca dei mercati attraverso la Rete, attività di web interattivo con il potenziale visitatore, oggi particolarmente utilizzata dai giovani che perciò nel settore del turismo e della cultura hanno un più che naturale sbocco lavorativo. Anche ad Alghero le imprese culturali dovrebbero essere incentivate con sgravi fiscali, almeno quelli di competenza comunale, perché sono la nostra vera risorsa e quindi, in un certo senso, il nostro “petrolio”. Ma per una reale ed efficiente alternativa economica basata sulla risorsa- turismo, è necessario anche sviluppare una vera “cultura del turismo”. Ciò perché nel Mediterraneo e fuori dall'Europa è molto aggressiva la concorrenza esercitata sul turismo balneare. Pertanto il turismo culturale, di destinazioni alternative, deve sempre più divenire una nostra specifica prerogativa. Oltretutto Alghero può proporre un'offerta completa, ma non può più pensare di essere competitiva solo con il suo mare e le sue spiagge. Puntando per lo sviluppo turistico della nostra città soltanto sull'accoppiata sole-mare, si riproporrebbero gli effetti distorsivi anche in termini di stagionalità ed eccessiva concentrazione dei flussi di presenze negli stretti mesi estivi.
La valorizzazione di Alghero, del patrimonio museale, architettonico, del centro storico rinnovellato nello splendore del suo gotico-aragonese, cui aggiungerei quello enogastronomico e ambientale, necessita però di professionalità specifiche, di addetti con qualificazione elevata a tutti i livelli. Ottimo lavoro, per esempio, sta conducendo il Parco di Porto Conte con la qualificazione di operatori e guide del parco, anche proponendo itinerari alternativi escursionistici ed ambientali. Il nostro è un patrimonio culturale ed ambientale unico che può offrire opportunità lavorative a giovani formati specificamente nelle professionalità legate al turismo culturale (turismo scolastico, congressuale, della terza età, ecc..). In conclusione, per attuare tutto ciò necessita un'Amministrazione cittadina che non sia prigioniera di vecchi schemi legati ad albergo-spiaggia-ombrellone, per il quale non siamo né potremo mai più essere competitivi con i Paesi low cost, ma che sappia valorizzare anche le nuove iniziative imprenditoriali dei giovani, che vogliono esplorare forme di turismo più autenticamente legate alla cultura del territorio.
*candidato alla carica di consigliere comunale con il Psd'Az
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