Luca Farris
7 agosto 2012
L'opinione di Luca Farris
Dalla padella alla brace
Anziché alimentare sterili polemiche sull'esposizione pubblicitaria nell'aerostazione, credo che anche il più sprovveduto abbia consapevolezza di trovarsi ad Alghero e non a S.Benedetto, il Sindaco bene farebbe a guardare dentro casa propria; agli errori macroscopici, in spregio alle leggi dello Stato e del buon senso, compiuti dai suoi dipendenti. Siamo ormai abituati a identificare, in giro per l'Italia, i grandi palasport col nome dello sponsor. Anch'essi edifici pubblici, o di proprietà di enti pubblici. Che problema c'è nel vedere il nome di un'acqua minerale che sovrasta il nostro aeroporto? Si auspicava da anni una gestione privatistica dello scalo che arrivasse al pareggio di bilancio, o perché no a produrre utili, al fine di rendere la Sogeaal appetibile a eventuali soci privati, ora che detta società si apre al mercato ci si perde in un bicchiere d'acqua. Probabilmente la scritta
pubblicitaria può essere modificata ma i mali di Alghero sono altri.
In questa sede mi va di parlare della via Lido. Abbiamo assistito l'anno scorso alla lunga telenovela che riguardava la stravolta viabilità di una delle più importanti arterie cittadine, che d'estate assume un'importanza strategica. La costruzione di una pista ciclabile dalle dimensioni abnormi, il restringimento della carreggiata con conseguente eliminazione del doppio senso di circolazione, parcheggi si, parcheggi no, senso di marcia in una direzione piuttosto che nell'altra; il tutto sotto una regia a dir poco dilettantesca della passata amministrazione. Mi sa che si è passati dalla padella alla brace. La farsa sa di grottesco. Da una gestione dilettantistica del problema siamo passati ad una amatoriale . I parcheggi inizialmente previsti sul lato fabbricati per il solo periodo invernale, sono stati prorogati per tutta l'estate per quietare i malumori dei commercianti, a danno della viabilità. Tutti noi abbiamo potuto notare il completamento della pista ciclabile, questa volta semplicemente tracciata sulla carreggiata, tant'è che ai più è venuto da dire: ma non si poteva fare così fin dall'inizio? E si che si poteva fare così, una prova prima, per poi, eventualmente, costruirla. Ma gli amministratori di allora avevano fretta, dovevano dimostrare al mondo quanto bravi e lungimiranti fossero. Certo che una pista ciclabile che nasceva dal nulla e moriva nel nulla sapeva tanto di eterna incompiuta tipo la Salerno-Reggio Calabria. Ora l'incompiuta è compiuta.
Tracciando tracciando hanno disciplinato il parcheggio anche di fronte allo scivolo dell'Hotel Soleado. E che dire di quella mente che ha partorito la pensata di spostare lo stallo per bus turistici, posto all'altezza del civico 45 e prima ubicato longitudinalmente al marciapiede, nel bel mezzo della carreggiata, larga appena tre metri, con discesa dei passeggeri direttamente sulla pista ciclabile? Il tutto in spregio alle più elementari norme del codice della strada, del buon senso e della sicurezza? Se un autobus, nel rispetto della segnaletica, parcheggia che succede? Lo sa questo sapientone che un autobus ospita 55 persone e per farle scendere o salire, e per caricare o scaricare i bagagli ci vuole almeno un quarto d'ora? La fermata dell'autobus di linea posta poco più avanti è quasi nella stessa situazione: discesa dei passeggeri direttamente su pista ciclabile. Al modico prezzo di un euro i passeggeri scendono dal tram e salgono al volo sul risciò. Due mezzi di trasporto al prezzo di uno e ricovero al traumatologico, poco distante, garantito. L'articolo uno del codice della strada ha a cuore la sicurezza delle strade e l'incolumità degli utenti, questo genio della lampada cosa ha a cuore?
Ancora, sempre il C.d.S. prevede che nei sensi unici la sosta sia consentita sul lato destro della carreggiata. E' consentita anche sul lato sinistro a condizione di lasciare disponibile al traffico veicolare una carreggiata di almeno tre metri. Il segnale di divieto di sosta e/o di fermata va ripetuto di tanto in tanto. E' obbligatorio dopo ogni incrocio. Dall'intersezione con via Pantelleria se ne son perse le tracce. L'ordinanza che vieta la fermata delle autovetture esiste, la 73 del 2012, la segnaletica è stata dimenticata. Però è permessa, come abbiamo visto, la sosta dei bus. Ma insomma vi volete mettere d'accordo? Oltre a dimenticarsi di apporre la segnaletica, chi di dovere, si è dimenticato di rimuovere dei pannelli pubblicitari di una ditta privata da un palo che regge un cartello di senso unico, cosa espressamente vietata dall'art.23 C.d.S.
Ancora, nel ridurre ad un budello la via Lido si è considerato che l'ambulanza medicalizzata ha sede all'ospedale marino e per raggiungere qualsiasi zona della città deve attraversare via Lido? Come fa in caso di ingorgo, o se un autobus parcheggia nello stallo ad esso destinato o un'autovettura parcheggia sul lato destro? Ancora, gli stalli disabili presenti prima del completamento della pista ciclabile, e per forza di cose eliminati, sono stati recuperati a spina di pesce sul lato sinistro all'altezza della piazzetta Maria Carta. Come fa un disabile in carrozzina a scendere dalla macchina se a mala pena, a condizione che tutti parcheggino bene, c'è lo spazio per aprire lo sportello? Materiale per lavorare, caro Sindaco, ce n'è in abbondanza, altro che acqua minerale. Buon lavoro!
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