Fabio Fogu
12 maggio 2005
Giorgio Maggioni, personaggio sportivo della settimana
L’armatore ha vinto la prima edizione di “Vele a Porto Conte” nella classe IMS Regata

ALGHERO - Quattro successi, due secondi posti e una gara terminata al terzo posto. Questi i parziali che hanno consentito a Giorgio Maggioni e al suo equipaggio (Franco Russu, Giuseppe Salvini, Giuseppina Tola e Vittorio Frulio) di vincere il primo campionato IMS “Vele a Porto Conte”.
Una competizione all’insegna di “Carlos V” la sua imbarcazione. Qual è il segreto del vostro successo?
«Un equipaggio d’esperienza e una barca molto competitiva. Siamo abituati a lavorare insieme, siamo molto affiatati. Già nell’annata precedente abbiamo vinto tutte le gare a cui abbiamo partecipato. Attualmente siamo impegnati con una regata a Porto Torres, ma in programma abbiamo anche la partecipazione alla competizione di Santa Teresa che avrà tappe anche in Corsica».
L’intero campionato si è svolto nella rada di Porto Conte che ha dato anche il nome alla competizione. C’è un motivo particolare?
«Abbiamo voluto cambiare gli scenari tradizionali. Nelle gare precedenti Porto Conte è stata sempre una tappa di solo passaggio. Invece è un punto strategico anche per il pubblico che può seguire le imbarcazioni senza grandi spostamenti. Tuttavia l’affluenza nei giorni di gara è stata tutt’altro che buona».
Come si spiega il disinteresse per la vela in una città di mare?
«Mancano società sportive e dirigenti che abbiano voglia e tempo da dedicare allo sviluppo della disciplina. Esiste una scuola di vela, ci sono molti bambini che seguono le lezioni ma poi alla fine mancano gli stimoli per andare avanti. Manca una figura o un allenatore che accompagni e spinga i ragazzi a proseguire. Non è da sottovalutare l’assenza di un parco barche adeguato».
Quanto è possibile avvicinarsi a questo sport senza l’appoggio di una società?
«È una questione di passione. Sicuramente è uno sport costoso ma se si è veramente appassionati con qualche rinuncia si può praticare. Una barca per singolo costa più o meno quanto un motorino. Io da piccolo ho preferito il mare e la vela!»
Eppure grazie al campionato la vela si è conquistata un posto d’onore nelle cronache regionali e non solo.
«Sì, questo grazie anche agli sponsor che ci hanno sostenuto. È stata una buona manifestazione sotto l’aspetto logistico e avvincente dal punto di vista tecnico. Ad Alghero una manifestazione di questa importanza mancava dal 15 anni. L’unico rammarico è stata la scarsa partecipazione. Erano presenti solo una ventina di imbarcazioni tra cui una di Santa Teresa e una di Portoscuso. Alcuni armatori di Cagliari hanno rinunciato poco prima dell’inizio della competizione a causa del brutto tempo che imperversava a Febbraio quando è iniziato il campionato. Ma hanno promesso che parteciperanno alla prossima edizione».
E magari anche la città vi sarà più vicina?
«Ad Alghero lo sviluppo della vela ha perso molti treni. Se l’amministrazione avesse creduto di più sul turismo nautico probabilmente anche noi sportivi avremmo una situazione migliore. Non capiamo perché si sia investito tanto sulla costruzione del nuovo porto e non ci sia stato un occhio di riguardo per noi».
Nella foto: Giorgio Maggioni
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