Red
8 dicembre 2012
Michel Godard al Teatro Verdi
XXIa Edizione del Festival Internazionale Rocce Rosse & Blues: un viaggio straordinario nel barocco di Michel Godard, uno dei suonatori di tuba e serpente più notevoli d´Europa

SASSARI - Domenica 9 dicembre (ore 21) il cartellone di Rocce Rosse&Blues Winter's Edition propone al Teatro Verdi di Sassari (unica data in Sardegna) un viaggio straordinario nel barocco di Michel Godard, uno dei suonatori di tuba e serpente più notevoli d'Europa, dedicato al grande compositore Claudio Monteverdi. Ma, come ogni vero musicista jazz, Godard, o semplicemente Monsieur Tuba, il cui straordinario virtuosismo lo rende unico nel mondo della musica europea sia classica e jazz, usa il lavoro del grande compositore cremonese solo come fonte di ispirazione per poi dargli un tocco nuovo e contemporaneo.
Egli è abilmente sostenuto in questo progetto da un trio barocco composto dal mezzosoprano Guillemette Laurens, da Bruno Helstroffer al theorbo e da William Dongois al cornetto barocco, che completano il progetto insieme allo speciale duo jazz composto dal sassofonista Gavino Murgia, sassofonista jazz tra i più conosciuti e apprezzati nel panorama internazionale e una delle più belle voci di basso della Sardegna, e dallo stesso Michel Godard. Nel cd "The Trace of Grace" realizzato in Francia lo scorso anno, si aggiunge a questa formazione lo straordinario bassista americano Steve Swallow e la voce e il sax di Gavino Murgia.
Una intesa profonda tra i due musicisti Godard-Murgia con una certa affinità con il "suono primordiale del sud". Un imperdibile viaggio nella storia della musica occidentale, dal Rinascimento ad oggi tra jazz, improvvisazione e tradizione. «Ho incontrato diversi anni fa Gavino in Sardegna», ricorda Godard. «È stato grazie a lui che ho scoperto la musica etnica sarda. Ho subito sentito una profonda connessione tra la musica tradizionale della sua bellissima isola e la musica antica francese che suonavo con il mio strumento, il serpentone, lo strumento di legno che della tuba è progenitore diretto. Abbiamo deciso così di avviare un progetto comune. Ma Gavino è anche un sassofonista jazz fantastico. E questo ci ha permesso di produrre un mix completo di tutte le culture che ci hanno influenzato».
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