Red
27 gennaio 2013
Auschwitz, il tempo si è fermato
Di seguito, il testo della canzone “Lettera a Chaim”. Le parole sono tratte da uno scritto di un deportato, che riuscì a lanciare una lettera ai familiari oltre il filo spinato

SASSARI - Si celebra oggi (domenica) il Giorno della Memoria, per ricordare lo sterminio degli ebrei da parte del regime tedesco nazista. E' una data riconosciuta come particolarmente significativa, visto che il 27 gennaio 1945 fu liberato dagli alleati il campo di sterminio di Auschwitz. Si aprirono i cancelli e si spalancò agli occhi del mondo l'orrore. Milioni di persone sterminate in nome del folle progetto razziale di Hitler.
Di seguito, il testo della canzone “Lettera a Chaim” di Ivan della Mea. Le parole sono tratte da uno scritto di un deportato, che riuscì a lanciare una lettera ai familiari oltre il filo spinato di un campo di sterminio. Il foglietto è stato fortunosamente raccolto e custodito fino alla Liberazione.
Se il cielo fosse bianco, di carta
Se il cielo fosse bianco di carta
e tutti i mari neri d´inchiostro
non saprei dire a voi, miei cari,
quanta tristezza ho in fondo al cuore,
qual è il pianto, qual è il dolore
intorno a me.
Si sveglia l´alba nel livore
di noi sparsi per la foresta,
a tagliar legna seminudi,
coi piedi torti e sanguinanti;
ci hanno preso scarpe e mantelli,
dormiamo in terra.
Quasi ogni notte, come un rito,
ci danno la sveglia a bastonate;
Franz ride e lancia una carota
e noi, come larve affamate,
ci si contende unghie e denti
l´ultima foglia.
Due ragazzi sono fuggiti:
ci hanno raccolti in un quadrato,
uno su cinque han fucilato,
ma anche se io non ero un quinto
non ha domani questo campo...
ed io non vivo...
Questo è l´addio
a tutti voi, genitori cari,
fratelli e amici,
vi saluto e piango.
Chaïm.
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