Tonio Mura
2 agosto 2013
L'opinione di Tonio Mura
Gmg senza Sindaco, un peccato
Come molti avranno avuto modo di vedere, ad Alghero nei giorni 26-28 luglio uu.ss. si sono riuniti centinaia di giovani per condividere nello spirito e nella sostanza quanto si celebrava a Rio de Janeiro alla presenza di Papa Francesco, cioè la 28^ Giornata Mondiale della Gioventù. Sul versante dell’accoglienza dei giovani e in quello dell’organizzazione si è impegnato direttamente il Vescovo della nostra Diocesi di Alghero-Bosa, Mons. Morfino, che ha dato incarico ai responsabili diocesani della Pastorale giovanile di predisporre un programma di eventi che fosse in sintonia con quanto, negli stessi giorni, avveniva nel continente latino-americano. Si può dire che alla fine, fatte le dovute proporzioni, l'iniziativa sia perfettamente riuscita. Sicuramente positiva, inoltre, la partecipazioni di gruppi di giovani provenienti dalle Diocesi di Iglesias e di Ozieri, accompagnati dai responsabili pastorali, che hanno dato all’iniziativa quella dimensione più larga, possiamo dire interdiocesana, che ben s’accompagnava all’idea di vivere in modo del tutto originale la Gmg.
Sicuramente i responsabili diocesani dell’organizzazione si sono avvantaggiati del sostegno e della collaborazione di altri soggetti istituzionali, come per esempio il Comune di Alghero. Lo dico perché sono stati occupati spazi e strutture che in genere l’amministrazione comunale predispone per altri eventi, come il palco per gli spettacoli al porto. Va da sé, però, che un’iniziativa del genere vede coinvolti anche i vigili urbani, la rete del soccorso, gli operai delle officine comunali e il personale degli uffici. E forse, anzi sicuramente, sto dimenticando qualcuno o qualcosa. Alla fine, ma non per questo meno importante, penso che il Comune ci abbia speso anche dei soldi.
Se tutto è andato bene, quindi, dobbiamo riconoscere che c’è stata una convergenza anche tra soggetti istituzionali, dove ognuno ha ben figurato nella parte di competenza. Detto questo, e senza alcuna vena polemica, voglio però lamentare una piccola ma non trascurabile distrazione da parte dell’autorità civile per eccellenza, cioè il sindaco della città di Alghero. Mi è sembrato, e se mi sbaglio chiedo venia, che neppure nel giorno di chiusura della manifestazione, né lui né un suo delegato abbiano salutato i convenuti.
Eppure la cosa era attesa, non tanto perché fa parte del protocollo quanto perché il Comune la propria parte l’ha fatta, eccome. Si trattava di salutare i giovani, e anche gli adulti, che per l’occasione sono venuti da paesi vicini ma anche lontani, di ringraziarli per aver abitato la città in modo civile e per aver portato un carico di entusiasmo che ha coinvolto anche persone estranee all’evento. Nel contempo si saldava pubblicamente quella che deve essere e rimanere una collaborazione ricercata e voluta tra due istituzioni della città. Nessuna critica, per carità, ma solo un appunto da conservare per la prossima volta, perché i nostri giovani possano sperimentare la vicinanza e l’attenzione di quelle autorità di servizio, e democraticamente elette, che hanno anche il compito di riavvicinare i cittadini all’impegno civile e alla fiducia verso la politica, sia con gesti simbolici e sia con gesti di inattesa spontaneità. Il tutto poteva concludersi in un minuto ma quel minuto è mancato e la mancanza si è sentita. Questione di stile.
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