ALGHERO - Il Consiglio comunale di venerdì - che ha consegnato al sindaco una mozione di sfiducia dalla maggioranza dell'Aula (seppur non vincolante) - è stata senza dubbio l'adunanza più seguita sia fisicamente, sia virtualmente, dei quindici mesi di governo Lubrano. Numeroso sino alla fine il pubblico che è rimasto nella sala del Municipio fino a notte tarda (la riunione è terminata poco prima delle 2 del mattino), ancor di più quello che è rimasto collegato alla diretta del
Quotidiano di Alghero che ha riportato gli interventi delle nove ore di adunanza sino al voto conclusivo.
I
commenti che hanno accompagnato il proseguo dell'assemblea, hanno evidenziato gli umori della popolazione di fronte ad una crisi politica estenuante. C'è chi se la prende con il sindaco e lo invita ad un «sussulto di dignità e orgoglio dimettendosi»; chi attacca i suoi avversari interni, Daga e Bruno, giudicandoli «vecchi politicanti». Comprese le discussioni accese tra i lettori stessi che difendono l'una o l'altra parte. O danno per sconfitti entrambi dichiarando «fallita l'intera sinistra, sciolta come neve al sole».
Non mancano anche i commenti che non vorresti leggere, come spesso capita a corredo degli articoli sui principali media, e da cui spesso anche la redazione di
Alguer.it si è dissociata. Tra questi anche quelli di un consigliere comunale in carica, rientrato dopo una pronuncia del tribunale amministrativo: Franco Calvia del Pd, tra i non firmatari della mozione, ha pensato che fosse inutile restare in aula per partecipare comunque alla discussione (considerato che prende un gettone da 100 euro circa proprio per questo) dicendo il suo personale punto di vista nel social network. E scrive: «Se volevate davvero sfiduciare il sindaco, anziché discutere fino all'una e mezza di notte di
pungnette (scritto proprio così).....». Poi ha proseguito con un'analisi un po' più tecnica fino a dare libero sfogo alla sua rabbia contro i colleghi di partito firmatari della mozione, definendoli «buffoni, buffoni».