Red
25 ottobre 2005
Provincia, la giunta propone un ordine del giorno contro la Finanziaria
Più che un messaggio, quello firmato dall’amministrazione provinciale di Sassari è un vero e proprio ultimatum

SASSARI - «Se la Finanziaria verrà approvata dal Parlamento per noi sarà un disastro». Non solo. «Tutta la Sardegna si deve schierare al fianco della Regione per ottenere dal governo quello che le spetta». Più che un messaggio, quello firmato dall’amministrazione provinciale di Sassari è un vero e proprio ultimatum. Due richieste perentorie, entrambe rivolte a Roma, per affermare in maniera inequivocabile che «la Provincia di Sassari sostiene le battaglie condotte dall’Unione delle Province italiane, che valuta in maniera estremamente negativa i tagli introdotti nel documento finanziario dal ministro Giulio Tremonti ai danni degli enti locali». Riflessioni contenute in un documento proposto dall’assessore alle Finanze, Franco Borghetto, e che la giunta Giudici discuterà in tempi brevi, prima di proporre al consiglio di firmare all’unanimità un ordine del giorno che dica chiaramente che «Sassari contesta quei provvedimenti finanziari, che mettono a dura prova la nostra capacità di sostenere spese e investimenti già programmati», come spiega l’assessore Borghetto. Per la giunta, che nei prossimi giorni sottoscriverà il testo definitivo dell’ordine del giorno da presentare in aula consiliare, la legge finanziaria «ci complica la vita anche perché non fa altro che amplificare gli effetti del patto di stabilità, strumento che allo stato attuale ci impedisce di utilizzare il consistente avanzo di bilancio che si trova nelle nostre casse», è l’allarme del presidente della Provincia, Alessandra Giudici. Pronta a qualsiasi iniziativa promossa dall’Upi sia a livello regionale che nazionale, l’amministrazione provinciale del nord-ovest Sardegna confida in «un’altra prova di maturità da parte del consiglio». Proprio come è successo due settimane fa, quando è stata raggiunta l’unanimità attorno al documento presentato dalla maggioranza per sostenere le ragioni dello smantellamento della base militare de La Maddalena.
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