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A.B. 13 giugno 2014
Sequestrata carne per oltre 2,5milioni di euro
Smascherato dai Nas di Perugia un sistema per la commercializzazione della carne bovina basato su certificazioni non idonee. Il commento del presidente della Coldiretti Sardegna Battista Cualbu
Sequestrata carne per oltre 2,5milioni di euro

CAGLIARI - È nell'ambito dell’indagine denominata "Lio", condotta con grande abnegazione e coronata con successo, che i Nas di Perugia hanno portato alla luce una prassi commerciale illegale basata su certificazioni non idonee. «Ciò che è emerso con grande evidenza - ha spiegato il capitano Marco Vetrulli - è il giro di contraffazione delle carni, con animali fatti risultare carne chianina e nati in Toscana e Umbria sebbene provenissero da altre regioni».

«Non si può che fare un plauso a chi con tanto impegno e dedizione svolge il proprio dovere - dichiara il presidente della “Coldiretti Sardegna” Battista Cualbu - e non si deve abbassare la guardia su un fenomeno che da quando è iniziata la crisi vede più che raddoppiati i quantitativi di merci adulterate, contraffatte e falsificate». «Sono infatti ben oltre 112milioni di euro il valore delle merci in questione - prosegue il direttore della Coldiretti Sardegna Luca Saba - nel solo anno solare 2013, con oltre 1600 presone coinvolte».

«È grazie all’applicazione di un sistema di regole intelligenti e anche ferree che si raggiungono questi risultati - continua Cualbu - sistema che inoltre permette all’Italia di posizionarsi come paese leader mondiale in difesa della qualità dei cibi, in materia di sicurezza alimentare e, di conseguenza, come tutore della salute dei consumatori. Contrastare la contraffazione agro alimentare non ha solo un significato salutistico, ma proteggere il “made in Italy”, i prodotti locali ha anche un grande valore economico per l’intero sistema agroalimentare nazionale ed isolano. E ancora di più - conclude Cualbu - una etichetta trasparente e vera ha un grande valore etico, significa dare al consumatore l’opportunità di scegliere cosa acquistare e mangiare, da alla società civile il potere di poter scegliere il proprio futuro».
25/8/2025
Complessivamente, sono 42 i focolai di Dermatite bovina confermati ad oggi nell’isola, di cui 11 quelli estinti. I capi vaccinati, su tutti i territori, sono 114.700, corrispondenti al 40,53% della popolazione bovina dell’isola
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Nel Nord ovest Sardegna, dove sono stati registrati 5 focolai, sono oltre 1.000 le aziende (su un totale di 1.923), con circa 30.000 capi (su circa 52.000 bovini censiti nel territorio) che sono già state interessate dalla profilassi vaccinale, con una percentuale vaccinale che supera il 52%



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