Daria Chiappe
1 agosto 2014
Il tessuto fragile ma vivo di Corpo Celeste al Pedramare
Con grande partecipazione di pubblico si è concluso ieri al Pedramare di Alghero anche il secondo appuntamento della Rassegna “Cinema delle Terre e del Mare”. Oggi, in piazza della Juharia, spazio alla terza pellicola in programma, intitolata “Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente” di Sylvain Estibal

ALGHERO - Cambio di scenario per la seconda serata de “Cinema delle Terre e del Mare”, la rassegna dedicata alla settima arte che ieri sera ha spostato il numeroso flusso di “cineasti in movimento” nella splendida location del Pedramare. Finalmente tornata all’aperto, la Società Umanitaria di Alghero, nonché organizzatrice dell’evento, ha riservato per i suoi ospiti una pellicola insolita alla cui visione ha introdotto, come di consueto, attraverso una serie di notizie sulla regista e sul film.
“Corpo Celeste”, il titolo dell’opera prima di Alice Rohrwacher proiettata sul grande schermo, insieme allo smarrimento di una tredicenne, Marta, e le contraddizioni della società contemporanea: stanca, arrivista, superficiale, priva di morale e attratta dalla futilità. Un grigiore nel quale viene coinvolta in primis la Chiesa, un'istituzione profondamente criticata e ridicolizzata dalla regista, al punto da suscitare in più occasioni il riso dello spettatore.
Una Chiesa annientata dagli interni giochi di potere, incapace di guidare e di accogliere. Il tutto presentato allo spettatore in maniera chiara e inequivocabile, con l’intento di trasmettere, non solo una visione pessimista della realtà, ma anche quello stato di allerta, quella sensazione di inquietudine e tristezza ad essa legati. Funzionali a tal proposito i frequenti primi piani sui volti infelici degli attori professionisti e non, le panoramiche su una Calabria decadente e le numerose riprese a seguire o a precedere gli attori, utili nel suscitare angoscia e nel creare suspance. Una pellicola cruda e diretta dunque, con piccoli sprazzi di comicità, destinati però a lasciare in bocca nient’altro che un riso amaro.
Al film, definito dalla regista «come un’opera fragile, ma viva e dunque da proteggere», seguirà questa sera alle 21.30 la proiezione, in Piazza della Juharia, de “Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente” di Sylvain Estibal, preceduta dalla clip “Marenostrum”, una novità di questa terza edizione della Rassegna, caratterizzata dal montaggio (a cura di Gianfranco Fois) di filmati e immagini differenti, realizzate da algheresi in più zone della città. Una clip che cresce insieme alla rassegna dal momento che ad ogni appuntamento si arricchisce di un pezzetto, illustrativo dei luoghi in cui ci si trova, appartenenti però ad un’Alghero del passato, dal sapore nostalgico.
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