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Daria Chiappe 12 agosto 2014
Il ricco percorso di un Cinema che approda al mare
Dopo ben due settimane di proiezioni in centro città, spiaggia e borgata, la rassegna “Cinema delle Terre e del Mare” conclude il suo ciclo in riva al mare. Attesa al chiaro di luna alle Bombarde la proiezione di Moby Dick” di John Huston in pellicola da 35 mm: una perla della storia del cinema
Il ricco percorso di un Cinema che approda al mare

ALGHERO - Si è appena conclusa la seconda settimana in compagnia del “Cinema delle Terre e del Mare”, la rassegna per cinefili in movimento, pensata dalla Società Umanitaria, in collaborazione con il Comune di Alghero e l’Assessorato alla Cultura. Quattro i film in programma, ai quali si è aggiunto un quinto, spostato per maltempo da sabato 2 agosto a martedì 5. In totale due commedie, due documentari ed un film di animazione, capaci di illustrare il rapporto, talvolta pacifico, talvolta travagliato, stretto tra cinema e mare.

“La nave dolce” di Daniele Vicari e “Buongiorno Taranto” di Paolo Pisanelli, sono ad esempio pellicole aventi come protagonista un mare amico, sognato e attraversato, nel primo caso, silenzioso, inquinato ed evitato dall’uomo, nel secondo caso. Si tratta di grandi bacini riempiti non solo dall’acqua, ma anche dagli umori e dalle emozioni delle terre che bagnano, oltre che necessariamente dalle storie di chi li naviga. A tal proposito nel film di Vicari viene mostrato un mare visto come il lungo confine da valicare per abbracciare una vita felice; come il grande separatore di due realtà distinte: quella da sudditi nell’Albania comunista degli anni Novanta e quella da uomini liberi in Italia. Qui il cinema si fa dunque portavoce dei sogni e delle speranze di ventimila profughi in fuga dall’Albania e diretti a Bari a bordo della nave mercantile Vlora, ma anche delle delusioni e delle illusioni degli stessi al momento del rimpatrio; nient’altro che emozioni e stralci di vissuto, da sempre custoditi in fondo al mare. Il tutto raccontato attraverso immagini documento (tenute per anni in un cassetto dal regista) di quelle prime migrazioni di massa in Italia e le testimonianze dei profughi che, con grande emozione, sofferenza e commozione, hanno ricordato quegli anni e svelato agli spettatori il loro grande sogno di libertà.

Sognatrice, ma soprattutto arrabbiata, è poi anche la comunità di Taranto, sommersa dallo smog emesso dal più grande stabilimento siderurgico d’Europa e danneggiata dalle relative conseguenze, raccontata, insieme ai suoi disagi e al suo desiderio di rivalsa, da una radio web attivista. “Buongiorno Taranto” vuole così essere lo specchio di una realtà insana, una testimonianza della pazzia e razzia umana e infine un esempio di cinema educativo e sensibilizzante. In tal senso, anche la radio e soprattutto la musica, sono stati qui sfruttati per descrivere una città alienata e per esortare all’attivismo di massa, scatenando nello spettatore un forte senso di solidarietà e lasciando nei più la speranza di riuscire a salvare, un giorno, quel «mare che, silenziosamente, chiede aiuto».

Priva di amarezza, se non nascosta dietro una realtà a noi nota a priori, quella cioè di una Napoli trasgressiva e camorrista, è invece la pellicola “Song ‘e Papule” dei Manetti Bros, una divertentissima commedia che in poco meno di due ore ha regalato un veritiero spaccato del capoluogo campano, talvolta deridendone gli eccessi, talvolta esaltandone i pregi. Ecco dunque che ad emergere è stata la Napoli del centro storico, quella dei vicoli colorati dai panni stesi, quella delle stradine invase dai profumi della pizza esposta in vetrina, quella delle grandi offerte, dei giri in motorino senza casco e del traffico disordinato. Ed ancora la Napoli delle famiglie potenti, delle morti facili, dell’onore, dell’amore, dei sentimenti e dei valori più veri. Una città insomma fulcro delle contraddizioni e delle esagerazioni, raccontate attraverso la parodia, la simpatia degli attori ed il ricorso al genere poliziesco.

A chiudere il cerchio delle proiezioni infine, “Una lettera per Momo” di Hiroyuki Okiura, film di animazione dedicato ai bambini e “Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente” di Sylvain Estibal, un’esilarante commedia che narra di un pescatore palestinese che tira su dal mare con la sua rete un maiale vietnamita, il quale diventerà per lui fonte di guadagno inaspettato. Cinque film diversi insomma che hanno consentito di godere in maniera alternativa degli spazi della città: Piazza della Juharia, Casa Gioiosa, il Lazzaretto, Villa Segni e il Rafel. Location queste alle quali si aggiungerà oggi la tappa finale, quella delle Bombarde, dove al chiaro di luna verrà proiettato l’attesissimo “Moby Dick” di John Huston in pellicola da 35 mm, nonché una perla della storia del cinema.



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