A.B.
21 agosto 2014
Villanova, al via il Festival del documentario
Si parte con un raffronto tra la Sardegna di ieri e quella di oggi nell’incontro-dibattito tra Guido Melis, Romano Cannas e Davide Mosca. Da non perdere la proiezione della versione originale restaurata dell’Ultimo pugno di terra di Fiorenzo Serra

VILLANOVA MONTELEONE - Inizia stasera giovedì sera il “Festival del Documentario-Premio Villanova Monteleone”, la sezione del “Sardinia Film Festival 2014” dedicata ai migliori reportage italiani, che animerà per tre giorni la stupenda cornice del centro storico villanovese. Nelle sale di Su Palatu, le proiezioni dei diciotto documentari finalisti cominceranno alle ore 15, protraendosi a ingresso libero sino alle 22.
Il primo appuntamento è alle 18, in Piazzetta Nazionale, dove i registi si confronteranno con il pubblico, raccontando i segreti di questa straordinaria ed impegnativa professione. A fare gli onori di casa, il sindaco Quirico Meloni, con l’assessore comunale alla Cultura Gianni Sogos, accompagnati dal direttore artistico Carlo Dessì. Alle ore 20.45, la serata si animerà in Piazza Mercato Vecchio. Qui, il Coro Duennas si esibirà in un concerto musicale, novità assoluta di questa seconda edizione. Alle 21.30, “La Sardegna di ieri e la Sardegna di oggi” saranno messe a confronto nell’incontro tra lo storico Guido Melis ed il giornalista Romano Cannas. Il dibattito, moderato dal giornalista Davide Mosca, promette di essere molto interessante per conoscere le vecchie contraddizioni dell’Isola e per comprenderne meglio i problemi irrisolti.
Alle ore 22.30, di preannuncia imperdibile la proiezione del filmato originale di “L’Ultimo pugno di terra” di Fiorenzo Serra, girato nel 1964 e recentemente restaurato dalla “Società Umanitaria Cineteca Sarda”. Il film è l'opera più matura e completa del più grande documentarista sardo, nata con l'intento di superare la leggenda per fotografare un’Isola reale attorno all'affermazione del Piano di rinascita. È un racconto vero, intriso di forte pessimismo e non edulcorato dalla propaganda. Nel 1965, ha vinto il “Festival dei popoli” di Firenze. Serra vede nella Sardegna degli Anni Sessanta una viva contrapposizione tra due mondi in senso socio-economico. Il più antico e dominante conserva condizioni “primitive” e “medioevali”. Il secondo è quello della modernità, limitato a certe aree, che sembra nascere già malato ed impossibilitato a sostituire positivamente il primo. Le scene sono molto suggestive con un’attenta e precisa descrizione delle immagini.
Nella foto: un momento della premiazione dello scorso anno
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