Paolo Truzzu
9 settembre 2014
L'opinione di Paolo Truzzu
Basta ipocrisia antimilitarista
Le bombe di Capo Frasca sono un’arma di distrazione di massa, chiudere il poligono militare porterà alla fine della base di Decimo, con tutte le conseguenze per indotto e posti di lavoro, e aprirà le porte a possibili speculazioni. Le mistificazioni di certa parte politica e di un certo mondo sono giustificate dalla necessità di rispolverare l'armamentario antimilitarista, e dalla necessità di agitare una bandiera, oggi tanto di moda, per nascondere il proprio fallimento politico. Se è vero che il 65 per cento delle servitù militari nazionali sono in Sardegna, e che è necessario un riequilibrio, è opportuno ricordare anche che la presenza militare garantisce circa 5 mila stipendi a cui aggiungere l'indotto, che i 220 kmq di territorio del demanio militare, che impedirebbero lo sviluppo dell'Isola, costituiscono lo 0,5 per cento della superficie sarda.
Inoltre, gli 80 km di coste incluse nei poligoni costituiscono circa il 4 percento delle coste sarde, considerando anche le isole minori. Questi sono i fatti non si può gridare un semplicistico No Servitù, ma occorre dire che il vero problema è rendere compatibili le esigenze della difesa nazionale con quelle dello sviluppo economico e sociale della popolazione. Bisogna pretendere subito quanto ci spetta per l'utilizzo del territorio, per indennizzare i comuni, gli allevatori, le marinerie e tutte le attività produttive in parte danneggiate dalla presenza dei poligoni. Pretendere, inoltre, che quei soldi arrivino anno per anno, senza i vincoli del patto di stabilità. Tutti quei luoghi che abbiamo reclamato e che i militari hanno lasciato nel corso dell'ultimo decennio sono ancor oggi sostanzialmente inutilizzati.
A La Maddalena come a Monte Urpinu e Calamosca a Cagliari non esiste uno straccio di progetto alternativo. Il rischio concreto, perciò, è che dietro questa campagna antimilitarista non ci sia altro che mire speculative nell’edilizia e nel campo delle bonifiche. Il Presidente Pigliaru dimostri coraggio e avanzi al Segretario del Pd e al Presidente del Consiglio richieste forti e atti concreti. Chieda il risarcimento dei danni per quanto avvenuto a Capo Frasca. Chieda le dimissioni del Ministro Pinotti. Dimostri coraggio e chieda un piccolo sacrificio per iniziare a risarcire la Sardegna e i Sardi: rinunciare a solo tre caccia F35, in modo da avere subito 300 milioni di euro, da destinare all’indennizzo dei Comuni interessati da servitù militari. Solo così questa sarà veramente una battaglia di tutti i Sardi.
*Consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An
|