D.C.
2 dicembre 2014
Pericoli e sporcizia: la black list di Alghero
Critico lo scenario algherese descritto qualche giorno fa dal Comitato "Alghero Sicura" in una lettera inviata al sindaco Mario Bruno e alle autorità cittadine, con l´obiettivo di segnalare situazioni di degrado e pericolo per la pubblica incolumità ed igiene

ALGHERO – Il Comitato cittadino spontaneo “Alghero Sicura” e l’omonimo gruppo Facebook, rappresentati dagli algheresi Vittorio Guillot e Paola Correddu, hanno inviato qualche giorno fa una lettera al sindaco di Alghero Mario Bruno, al Tribunale di Sassari e alle autorità cittadine, per segnalare loro la presenza in città di situazioni di degrado e pericolo per la pubblica incolumità ed igiene. Ad essere denunciato dagli oltre 194 iscritti al gruppo online e da diversi cittadini algheresi, è innanzitutto lo stato dei marciapiedi, tra l’altro già evidenziato dagli stessi in una lettera inviata precedentemente, datata 20 giugno 2014.
«Queste strutture – hanno dichiarato a proposito - continuano ad essere troppe volte pericolosamente sconnesse e in prossimità dei passaggi pedonali sono troppo spesso prive degli scivoli per le carrozzine per neonati ed handicappati, oltre che tappezzati da deiezioni canine». Denunciata anche la situazione lungo il litorale, descritto come un luogo ricco di discese a mare «fortemente danneggiate, al punto da non consentire l’accesso agli invalidi» e da panchine di legno, specie in prossimità dell’Istituto d’Arte, «talmente mal ridotte, da costituire un serio pericolo per gli utenti di quegli spazi, in particolare per gli anziani e i bambini».
Non è sfuggita allo sguardo critico dei cittadini neanche la viabilità urbana «danneggiata dalle numerose buche presenti sul manto stradale, soprattutto in prossimità dell’incrocio tra via De Curtis e via Vittorio Emanuele e nei pressi del Cimitero», luogo quest’ultimo analizzato con disgusto per lo stato di abbandono in cui versano alcuni loculi e per la presenza di frammenti di bare, rifiuti speciali e fusti da cui colano liquami puzzolenti, presso l’area nuova del Cimitero. Denunciata anche la situazione fognaria, sostanzialmente considerata non adeguata a contenere le piogge, anche di non eccessiva entità, come dimostrato dal costante allagamento ad esempio del Lungomare Barcellona. Indicati inseguito necessari gli interventi di manutenzione e messa in sicurezza del Lungomare Valencia, precisamente nei pressi dell’incrocio con via Perpignan, e tra via Sardegna e via Corsica, oggetto di alcuni cedimenti, «per ora solo segnalati», così come del Kalic e del tratto di Bastioni che si affaccia sulla Banchina della Sanità.
È stato portato poi ancora una volta alla luce il problema della nettezza urbana, assente a causa dei cassonetti sempre troppo pieni, delle piazzuole, presso la strada Alghero-Bosa e delle cunette, poste ai lati delle strade vicinali e in quelle di collegamento con Sassari e Villanova Monteleone, «ricoperte di rifiuti, in particolare di plastica». E ancora denunciati la situazione degradata dei giardini pubblici «pieni di siringhe e spazzatura», il problema “Punteruolo rosso” e quindi il pericolo palme pericolanti, che «costringe pedoni e veicoli alti, come “Trottolo”, a scansare i rami e gli abitanti a fare i conti con insetti e topi attirati da tali arbusti».
Degna di nota negativa infine la segnaletica stradale orizzontale, in particolare le strisce pedonali, «spesso cancellata o difficilmente individuabile, come evidenziato nell’incrocio tra via Leonardo da Vinci e via Carrabuffas, dove si sono verificati 29 urti tra autoveicoli» e le numerose transenne «situate da tempo immemorabile nei marciapiedi cittadini, che obbligano i pedoni a transitare lungo la carreggiata stradale, con maggiori disagi per i portatori di handicap, costretti su sedie a rotelle». Una serie di problemi insomma, che tuttavia, non hanno impedito ai cittadini di riconoscere all’amministrazione qualche merito, come ad esempio quello di aver provveduto, seppur sotto varie sollecitazioni, a ripulire il canalone tra il colle di San Giuliano ed il litorale a sud della città e il Rio Calvia, permettendo così agli stessi di non allungare la già ricca “lista nera” con il “rischio inondazioni”.
Nella foto: Vittorio Guillot
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