Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotizieolbiaEconomiaAeroporto › Meridiana: «vertenza da non risolvere in tribunale»
A.B. 8 dicembre 2014
Meridiana: «vertenza da non risolvere in tribunale»
«La vertenza deve essere risolta nella sede naturale – chiarisce la UilTrasporti – La materia non può essere oggetto di accordini, ma di una risoluzione con il più amplio consenso dei lavoratori e la più alta coesione sindacale possibile»
Meridiana: «vertenza da non risolvere in tribunale»

OLBIA - Durante la settimana che si è appena conclusa, si sono svolti tre incontri sindacali nell'ambito della procedura di mobilità ed uno inerente la procedura di raffreddamento riguardante i “Cfs”, procedura di raffreddamento aperta da tutte le Oo.Ss ed Aa.Pp in merito alle modifiche” in peius” che “Meridiana” ha unilateralmente apportato alla procedura delle agevolazioni per i “fuori servizio”. «Nell'incontro, tenutosi nella giornata di lunedì mattina – spiegano i rappresentanti della “UilTrasporti” - si sarebbe dovuto affrontare il tema della procedura Cfs, ma il direttore Relazioni Industriali ha preferito disertare l'appuntamento con le Rsa. Siamo assolutamente consapevoli che il tema non sia centrale in questo momento in cui i problemi sono ben altri, tuttavia riteniamo che la decisione di diminuire il numero di biglietti a disposizione dei naviganti sia inutilmente vessatoria, in un clima generale ormai tesissimo, e con l'unico effetto di esacerbare ulteriormente gli animi. Abbiamo dato evidenza della chiusura con esito negativo della procedura di raffreddamento in oggetto».

Nel proseguimento della settimana, gli incontri si sono succeduti. «Mercoledì si è invece svolto l'incontro sulla procedura di mobilità. L'azienda, nella persona del direttore generale Ivano Pippobello – proseguono i sindacalisti - ha mostrato delle timide aperture circa l'adozione di ammortizzatori sociali conservativi ed in particolare modo attraverso i contratti di solidarietà anche per il personale navigante, la possibilità della re-internalizzazione di attività per il Cce, per la Maintenance ed anche per il settore Volo.
 Il direttore generale ha però confermato la continuità con la precedente gestione nell'intenzione di non revocare la procedura di mobilità.
 L'azienda ha rigettato, per l’ennesima volta, l'ipotesi di una lista unica ed un ulteriore ricorso alla Cigs, richiesto un tavolo qualificato e ristretto per esaminare in profondità la situazione e affermato infine, in modo sibillino, la possibilità di superamento del dualismo aziendale attraverso la revisione contrattuale».


«Infine, nella giornata di giovedì, si è svolto sulla stessa tematica un incontro presso la Regione Sardegna. 
La Regione si è mostrata concretamente e fattivamente propositiva mettendo sul piatto 65milioni di investimento per la promozione e lo sviluppo del trasporto aereo sardo dei prossimi tre anni (2015-2017). Questi finanziamenti saranno così suddivisi: 18,6milioni per tre anni in operazioni co-marketing e 40,8milioni per una nuova “Ct3” che riguarderà lo start up di rotte internazionali da/verso gli scali sardi. 
L'azienda, a fronte della disponibilità della Regione ed in coerenza con quanto esposto nell'incontro precedente, si è detta pronta a rivedere il progetto di dismissione degli aerei così come prospettato nell'ultimo piano industriale presentato, ricomprendendo sei macchine in aggiunta alle due previste in Sardegna, diminuendo così il numero degli esuberi delle basi sarde».


Questa la fotografia di ciò che è avvenuto in questa settimana, riportata dalla UilTrasporti, che registra positivamente le timide aperture aziendali ed esprime il proprio ringraziamento per «il fattivo interesse della Regione Sardegna, unica delle Regioni interessate dalla difficile vertenza, ad aver dato un concreto aiuto all’azienda ed ai suoi lavoratori. La nostra organizzazione sindacale, pur condividendo in prima istanza la piattaforma unitaria dei cosiddetti tre punti (lista unica, ammortizzatori sociali conservativi e piano industriale serio) e richiedendo la revoca della procedura di mobilità in presenza di una indagine della magistratura, ritiene necessario valutare un percorso alternativo di tutela dei lavoratori, rispetto alla piattaforma di cui sopra, qualora questa continuasse ad essere rigettata dall’azienda come è stato fino ad oggi. Infatti, qualora ci si ostinasse perseverando nel mantra “tutti o nessuno”, si rischierebbe di finire col “nessuno” quando invece si potrebbero tutelare tutti ma in forme diverse».

Secondo il sindacato, questo potrebbe avvenire attraverso un percorso che contempli: «un accordo di esodo incentivato economicamente più vantaggioso per favorire al massimo questa opzione; l'intervento sul contratto al fine di far rientrare nel perimetro aziendale tutta l'attività possibile; l'intervento concreto delle Regioni per la ricollocazione con contratto a tempo indeterminato del personale non più reimpiegabile in azienda; l'adozione di contratti part-time per i lavoratori che ne facessero richiesta; contratti di solidarietà per mantenere un numero maggiore di lavoratori all'interno del perimetro aziendale; mantenimento della flotta attualmente in essere. Riteniamo questo un percorso, seppure complesso, fattibile e sostenibile da tutte le componenti in gioco: azienda, organizzazioni sindacali, istituzioni regionali e nazionali. 
Abbiamo invece il timore, che come in una partita di poker, il sindacato dica no a soluzioni alternative, mettendo sul piatto la vita altrui nella speranza che la mano si riveli vincente per poi scoprire di essere battuto da un punto più forte, lasciando così mani libere all'azienda per licenziare tutti e soprattutto i colleghi basati Malpensa e Verona di cui qualcuno pare essersi dimenticato».

«La ferma convinzione che è stata instillata ad arte e che si è diffusa tra i lavoratori circa la possibilità di ottenere una vittoria schiacciante e certa in caso di impugnazione dei licenziamenti, rischia di ridurre il sindacato ad inutile orpello – sottolinea la UilTrasporti - ostaggio delle soluzioni per via legale la quale, anche secondo le verifiche legali da noi svolte, è impervia, complessa e tutt'altro che scontata negli esiti; è inoltre probabile che, se anche vincente, possa portare solo un risarcimento tra le dodici e le ventiquattro mensilità senza alcun reintegro!». Nel ribadire di aver intrapreso un percorso nel segno dell'unità sindacale con l'intento di tutelare gli attuali livelli occupazionali, ma con la ferma volontà di trovare tutte le soluzioni possibili per realizzarlo, i sindacalisti rassicuriamo «qualche anima candida circa la nostra presunta intenzione di fughe in avanti. Concludiamo ricordando che la materia non può essere oggetto di “accordini” ma di una risoluzione con il più amplio consenso dei lavoratori e la più alta coesione sindacale possibile. Restiamo pertanto convinti che questa vertenza debba essere risolta nella sede naturale della sua discussione e non nelle aule dei tribunali», conclude la UilTrasporti, reiterando la richiesta rivolta all'azienda di ritirare la procedura di licenziamento collettivo nel convincimento che «attraverso la serenità e non con una pistola puntata alla tempia si possano risolvere i problemi di questa azienda!».
11:00
Più posti, maggiori frequenze, certezza dell´andata e ritorno in giornata, tariffe ridotte ed estensione delle categorie equiparate con un´apertura forte su lavoratori e familiari dei residenti: questi i principali punti su cui è basata la proposta della Regione presentata ai sindacati. Sarà decisivo il prossimo incontro a Bruxelles con i rappresentanti del Ministero dei Trasporti e della Commissione Europea
20/5/2025
È la posizione della Cisl sarda, espressa oggi nel corso dell’incontro tra l’assessora regionale dei Trasporti, Barbara Manca, e le organizzazioni sindacali
19/5/2025
Elaborato dal professor Andrea Giuricin docente Università Milano-Bicocca. Lo studio è stato commissionato dalla Confapi Sardegna, da sempre attenta ai temi cruciali per lo sviluppo imprenditoriale e del contesto economico-sociale regionale



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)