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Luigi Coppola 5 giugno 2006
In duemila abbracciano Andrea Parodi in concerto con i Tazenda
All’evento cloù della Festa Manna oltre duemila turritani abbracciano il loro beniamino, padre del filone sardo etno rock. Vibranti emozioni sul palco, il pubblico sorregge Andrea per oltre 90 minuti: insieme nel canto
In duemila abbracciano Andrea Parodi in concerto con i Tazenda

PORTO TORRES - Si chiamava “Evento Speciale di fine estate”, e non poteva che essere così, perché davvero “speciali” sono i protagonisti che quel progetto realizzarono sul crepuscolo della scorsa estate. Sotto l’egida di Sardegna Concerti, in collaborazione con Jazz in Sardegna e l’amministrazione comunale di Cagliari, un esclusivo irripetibile concerto. Dedicato alla Sardegna ed ai suoi musicisti: Andrea Parodi, Gino Marielli e Gigi Camedda, ovvero i “fantastici tre”, i mitici Tazenda della formazione storica, si riunirono ancora una volta sullo stesso palco, dopo otto anni, nell’incantata arena dell’Anfiteatro romano, venerdì 23 settembre. Da quell’evento eccezionale, con un opening-act in grande stile d’Alberto Sanna, i brani del suo nuovo disco, per l’apertura del progetto cagliaritano che i tre “pitzinnos” coltivavano già da di tempo. Il concerto di San Sivestro, per salutare il 2006, in piazza Eleonora ad Oristano altra pietra miliare nel rinnovato percorso live dei Tazenda, sino ad ieri nella notte Mhanna della Festa turritana. Elisir antico di sacro e profano, elogio di quella “Portotoserria”, cara ai più e rivalutata in quest’ultima edizione, la Festa ha richiamato in città centinaia d’affezionati, turisti e “accudiddi”, attratti anche da una buona varietà del palinsesto di manifestazioni e dal tempo insperatamente voltosi al bello, dopo il prologo tremendamente invernale. Prefazione sportiva con la Boxe internazionale a far la parte del leone nella terra che ha a questo sport ha dato tanti campioni e proseliti. Così nella riunione internazionale organizzata nel giovedì che precede i gioni della Festa, dalla locale Palestra Martellini. PierLuigi Zara, ventinovenne peso welter, promessa locale del pugilato professionistico (dal 2005), incassa il secondo successo in carriera, battendo ai punti in un entusiasmante match, il gallese Steven Anning, coriaceo rosso di quattro anni più giovane. C’è il cabaret di Giuseppe Masia, le riunioni d’auto d’epoca, le immancabili variopinte bancarelle di torrone e di tutto più, oltre i tradizionali riti religiosi che rivivono la vicenda dei Martiri. Il Reunion della domenica 4 giugno, è qualcosa di più del concerto. Mai la città, così numerosa, si era stretta intorno al suo ambasciatore che da oltre vent’anni la rappresenta in Italia e nel mondo. Avvolto in una lunga sciarpa bianca e in un look completamente nuovo, Andrea Parodi attorniato nella band di sette musicisti avvia lo spettacolo con “Des Velos”. Visibilmente commosso dal bagno di folla, ricorda la barca e la casa paterna, distante pochi metri dal palco, sita in via Petronia. Subito la precisazione: “…in questi giorni ho tante attestazioni di solidarietà…Io sto bene e ho voglia di cantare…Cantare è la cura principale per un ..incidente di percorso..” Scrosciano gli applausi e la vicenda personale tornerà più volte nel programma, sempre in un rapporto confidenziale e sincero che il pubblico ripaga con l’applauso ed il calore. Ripercorso l’intero arco della carriera sonora con Gino e Gigi: “A sa zente”, “Su dillo” “Surtima Luna”. L’emozione più forte, quando i due Tazenda obbligano Andrea ad un time out silenzioso e gli cantano la cover di Battiato: “..guarirai da tutte le malattie, perché sei speciale..” Si riposa ancora per riprendersi dalla standing ovation che lo ricopre. Poi seduto sfoglia il libro dei canti, i più belli li canta in un racconto suonato e cantato con la voce migliore. Un intermezzo ligure dedicato al papà di Savona e la ninna nanna dedicata alla figlioletta Antea, anticipano la parte finale. Un crescendo d’emozioni: “A Foia”, “La Massa”, “No Potho Reposare”. E’ vicina la mezzanotte e l’umidità taglia come una mannaia. Di più l’emozione e il richiamo alla lotta nel fisico che penalizza le gambe. Ma la voce c’è e non s’abbassa. Inutile recitare i bis, decide Andrea. Tutte di un fiato, le più belle. Cantano i due, forse tremila dell’arena portuale: “Spunta la Luna…”, “Pitzinnu in sa guerra”, “Mamoiada”. Ci sono i saluti e gli applausi per tutti i musicisti: l’altro turritano è alla batteria: Alessandro Canu. Cristiano Caria al basso, mentre l’altro Camedda, figlio di Gigi, è Marco alle tastiere. Massimo Cossu e Gianluca Corona alle chitarre completano l’ensamble acustico. Non vorrebbe lasciare il palco Andrea, ringrazia uno per volta tutti i tecnici ed i compagni di questo progetto. Ringrazia l’amministrazione comunale per quest’indimenticabile regalo, la sua città che gli canta “Nanneddu mio..”

Nella foto di Mario Galano un momento del concerto
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