Giovedì mattina l'incontro a Cagliari tra il sindaco e gli assessori regionali Maninchedda ed Erriu. Sul piatto della Regione l'istanza di concessione da parte della Marina di Alghero srl. Si prospetta il bando nei prossimi mesi
ALGHERO - Il Porto di Alghero è l'argomento "caldo" al tavolo di domani (giovedì), a Cagliari, tra il sindaco di Alghero Mario Bruno e gli assessori regionali Paolo Maninchedda (ai Lavori Pubblici) e Cristiano Erriu (agli Enti Locali). All'attenzione del Primo cittadino la bozza delle linee guida sui porti di interesse regionale, tra cui quello algherese. Nei giorni scorsi Bruno aveva annunciato un incontro aperto che dovrà svolgersi in città, alla presenza degli assessori, le associazioni e le categorie coinvolte. La questione è tornata alla ribalta locale dopo la decisione dell'amministrazione comunale di tagliare il Consorzio del Porto, nel piano di razionalizzazione delle partecipati comunali inviato alla Corte dei Conti lo scorso 31 marzo [
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Ma sul futuro del porto algherese, le decisioni si prendono a Cagliari (il Comune non ha nemmeno un potere consultivo), anche se sindaco e giunta sono intenzionati ad intensificare il dibattito pubblico e sensibilizzare la Regione in questo senso. Sul piatto degli assessorati regionali c'è la proposta presentata dalla Marina di Alghero srl e, qualora la si ritenesse di interesse regionale, si procederà con un bando. L'istanza di avvio del procedimento amministrativo per la concessione demaniale marittima da parte della società risale al 2013. «L’obiettivo è rendere l’approdo catalano una meta ambita al turismo nautico di alto livello, l’unico settore non in crisi che garantirebbe alla città una notevole ricaduta economica, generando indotto e creando posti di lavoro sia diretti che indiretti» spiega il presidente Edoardo Lupi.
La società punta alla «riqualificazione, oltre l’incremento di posti barca di grandi dimensioni, da dedicare al transito ed allo stazionamento porterebbe ulteriori vantaggi tra cui migliori servizi e maggiore qualità all’utenza stanziale a parità di costo per gli attuali utilizzatori dei posti barca», ma senza dimenticare «il ruolo delle associazioni contribuendo al finanziamento di manifestazioni ed eventi», oltre a voler «migliorare gli spazi dedicati alla pesca professionale e all’itticoltura che già oggi rendono un grande servizio di qualità all’immagine di Alghero, integrare gli operatori che attualmente operano nell’infrastruttura e tutelare e garantire quella fascia di nautica sociale che fa parte della storia e della cultura algherese». La società algherese fa parte di Marine di Group, realtà imprenditoriale a livello nazionale che gestisce una rete in costante espansione di approdi turistici. Opera ad Alghero da tre anni, insieme ad altre attività che si spartiscono gli spazi. Tutte le varie concessioni scadono nel 2020, ma un cambiamento di rotta è atteso molto prima.