S.A.
21 aprile 2015
Torna la fiera regionale delle pecore a Macomer
Si tratta della nona edizione e sarà accompagnata dalla sesta edizione della mostra regionale dell’agroalimentare e da una serie di iniziative collaterali

MACOMER - Dopo tre anni torna la fiera regionale delle pecore di razza sarda iscritte ai libri genealogici. Si terrà nell’area fieristica del monte di Sant’antonio di Macomer da venerdì a sabato prossimi. Ad organizzare l’Ara Sardegna, l’Assonapa, le Ape provinciali e l’amministrazione comunale di Macomer. Si tratta della nona edizione e sarà accompagnata dalla sesta edizione della mostra regionale dell’agroalimentare e da una serie di iniziative collaterali molto interessanti: il mercato di Campagna amica di Coldiretti Sardegna, convegni, il museo multisensoriale (caseario e tessile). Saranno presenti gli asinelli dell’Asinara e i cavallini della Giara.
Ci saranno iniziative per tutti i gusti e le età, comprese le passeggiate sui cavallini per i bambini. «E’ un’iniziativa su cui crediamo e dalla quale ci aspettiamo molto – ha sottolineato il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu -. Con la crisi dell’industria e l’arretramento dello Stato, dobbiamo puntare sulle nostre risorse. Su questo campo ci sono ampi margini di implementazione». A entrare nel dettaglio dell’iniziativa ci hanno pensato Stefano Sanna, presidente nazionale di Assonapa, l’associazione della pastorizia, ed il presidente e il direttore regionale dell’Aras Sandro Lasi e Marino Contu reduci dal grande successo della mostra dei bovini da carne Charolaise e Limousine tenutasi sabato e domenica scorsi a Ozieri.
«La mostra è un momento importante per gli allevatori ma lo è anche per il pubblico – ha detto Stefano Sanna -. La giuria, infatti, svolge un ruolo anche didattico perché spiegherà i motivi delle premiazioni». «In mostra ci saranno 2.500 animali – ha proseguito Sandro Lasi –, sono numeri importanti e di altissima qualità. Ci saranno i migliori». Il presidente regionale dell’Ara si è poi soffermato sulla parte convegnistica «in cui presenteremo alcuni degli studi che stiamo portando avanti. Come il progetto genomico, che consentirà di velocizzare l’iscrizione ai libri genealogici, la diagnosi di gravidanza: al 26 – 27esimo giorno dalla fecondazione il pastore potrà sapere se la sua pecora è gravida, e lo si potrà fare con un semplice prelievo di sangue». Di tutto queste se ne parlerà nel convegno Tradizione e Innovazione sabato mattina a partire dalle 10.
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