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Pierpaola Pisanu 5 luglio 2006
Soldi pubblici per Ferrari e mega attico: truffa da 10milioni di euro
Truffa scoperta dalla Finanza ad Alghero. L’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Sassari, allargata oltre mare, ha consentito di scoprire la mega truffa nella quale sono coinvolte varie aziende appartenenti al gruppo Finmek che operano nel nord Italia e in altri Paesi
Soldi pubblici per Ferrari e mega attico: truffa da 10milioni di euro

ALGHERO - Prende contributi miliardari ma non c’è traccia di produzione né dei trentacinque dipendenti che avrebbe dovuto assumere. L’azienda algherese Di.com che fino al 16 febbraio aveva sede nella prestigiosa villa Liberty del Lungomare Dante, è finita nel mirino delle fiamme gialle per truffa ai danni dello stato e della Comunità Europea per oltre dieci milioni di euro (10.310.922,54 euro). La società aveva già ricevuto il finanziamento attraverso lo strumento della legge 488 per costruire nella zona industriale di San Marco un capannone per la produzione di proiettori wireless. Altro che capannone. I militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza quando sono andati a requisire le carte, si sono trovati di fronte un lussuoso attico vista mare al numero di via 15 Don Minzoni. Nessuna traccia degli apparecchi tecnologici né tantomeno di operai. L’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Sassari allargata oltre mare, ha consentito di scoprire la mega truffa nella quale sono coinvolte varie aziende appartenenti al gruppo Finmek che operano nel nord Italia e in altri Paesi. «La società algherese – è stato spiegato questa mattina nella sede del comando provinciale della guardia di finanza – aveva fatto figurare attraverso triangolazioni contabili, servendosi di fatture emesse per operazioni inesistenti, l’acquisto dall’estero di nuove linee di produzione di schede elettroniche che in realtà erano già inserite nei cicli produttivi del gruppo Finmek spa e che non si erano mai mosse ai siti originari». Le indagini dei finanzieri hanno anche rivelato che fine hanno fatto i contributi pubblici destinati ad avviare l’attività produttiva e ad assumere personale del posto: è stato acquistato l’attico vista mare di via Don Minzoni e una Ferrari 360 Modena F1. I beni sono stati posti sotto sequestro mentre si scava ancora per individuare ulteriori personaggi che potrebbero aver preso parte all´operazione illecita. In particolare le indagini proseguono per un tentativo di truffa non andato a buon fine di ulteriori due milioni e mezzo di euro che la Di.com ha ricevuto dal Ministero dell’Industria.

Foto d'archivio
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