A.B.
25 luglio 2015
Mario Ara eletto vicepresidente nazionale di Conflavoro Pmi
Nell´assemblea nazionale di Lucca, il sassarese è diventato il nuovo vicepresidente di un´associazione che conta oltre 40mila imprese iscritte sull´intero territorio nazionale

SASSARI - Nell’assemblea nazionale di Lucca, il sassarese Mario Ara è stato eletto vicepresidente nazionale di “Conflavoro Pmi”, a dimostrazione dell’impegno profuso in questi anni per il lancio e la crescita dell’organizzazione a livello regionale. Confalvoro, la cui nascita è relativamente giovane (2010), conta a livello nazionale ben oltre 40mila imprese iscritte ed ha iniziato ad operare in Sardegna due anni fa in tutti i maggiori centri puntando sul sostegno ed i servizi alle imprese e relazionandosi proficuamente con tutti gli enti territoriali di riferimento. Con un unico obiettivo: individuare percorsi di crescita per le aziende.
«Siamo convinti che le nostre imprese – dichiara Ara – abbiano le potenzialità per poter competere su tutti i mercati e molti settori rappresentino vere e proprie eccellenze. Sono queste le imprese da sostenere e valorizzare anche in un’ottica di internazionalizzazione. Certo, il periodo non è semplice, e la nostra Isola patisce i troppi ritardi infrastrutturali che non le consentono di essere competitiva, tuttavia anche le numerose criticità che passano per i trasporti o i costi energetici, devono continuare ad essere affrontate per trovare una soluzione». Criticità, ma anche propositività. «Continuiamo a cercare soluzioni condivise – prosegue Mario Ara, che è anche presidente provinciale di Conflavoro – ad esempio sul fronte del credito e c’è la netta impressione che gli istituti siano più propositivi e disposti al dialogo nei confronti del sistema imprenditoriale. Ma è una strada difficile che noi non abbiamo intenzione di abbandonare, anzi».
Le eccellenze vanno tutelate e Conflavoro, attraverso il “Mun-Marchio Unico Nazionale”, ha attivato un percorso virtuoso di certificazione dei prodotti nazionali. La prova? La prima certificazione isolana, attribuita alle “Tenute Delogu” qualche giorno fa. E molti altri imprenditori interessati a qualificare le loro produzioni. «I nostri prodotti, italiani e isolani, sono un esempio di qualità e come tali devono essere tutelati attraverso percorsi e controlli che ne certifichino la filiera di produzione – aggiunge Ara – in questo senso il Marchio unico nazionale è un passo di grande importanza per garantire i consumi. Per tutelare non solo i produttori ma anche i consumatori che potranno essere informati sul percorso del prodotto che hanno scelto. Riteniamo che il mercato si possa conquistare e mantenere solo con controlli più efficaci e le giuste certificazioni di qualità legate alla produzione e alla trasformazione. Elementi caratterizzanti della tipicità e originalità proprie del vero Made in Italy».
Nella foto: Mario Ara
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