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Red 5 agosto 2015
Biodiversità e trivellazioni: dossier Legambiente
Parte l’appello contro le trivellazioni petrolifere alle Aree protette, gli enti locali e gli operatori economici. Legambiente: “Che la Regione Sardegna si unisca alla richiesta di moratoria e impugni tutti gli strumenti contro la deriva petrolifera del Governo Renzi”
Biodiversità e trivellazioni: dossier Legambiente

STINTINO - Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente oggi a Stintino per affrontare il tema delle Aree Protette, che qui in Sardegna hanno già rappresentato un’occasione di rivalorizzazione dei territori secondo la loro naturale vocazione e di sviluppo economico locale e sostenibile, inconciliabile con l’insensata politica energetica del Governo Renzi e le trivellazioni petrolifere offshore che minacciano anche la Sardegna. Due temi legati indissolubilmente sui quali Legambiente lancia un appello a enti locali, aree protette, operatori economici e Regione Sardegna, nel corso del dibattito ospitato a bordo del veliero ambientalista: “Turismo sostenibile nelle aree protette della Sardegna – Gli strumenti per difendersi dall’assalto all’oro nero”, al quale hanno preso parte Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale Legambiente; Marta Battaglia, Direttivo Legambiente Sardegna; Francesco Morandi, Assessore al Turismo Regione Sardegna; Antonio Diana, Sindaco di Stintino; Pasqualino Lorenzo Federici, Presidente Parco Nazionale dell’Asinara; Vittorio Gazale, Direttore Parco Naturale Regionale di Porto Conte; Augusto Navone, Direttore AMP Tavolara; Roberto Tola, Direttivo Nazionale Federparchi.

Quello del Golfo dell’Asinara è già un esempio concreto di come un territorio possa portare nuove occasioni di sviluppo, slegando la propria economia dalle fonti fossili e puntano invece sulla qualità: turistica, economica ma anche industriale. Le richieste di turismo sostenibile e di qualità parlano chiaro e sono in continua crescita nel nostro Paese: 81 milioni di presenze, 5,4 miliardi di euro di consumi totali, 2,9 miliardi di valore aggiunto, 102 mila posti di lavoro attivati direttamente sono i numeri principali del turismo nei parchi naturali in Italia, dati che confermano un peso sempre maggiore del “turismo verde” che risponde a una crescente sensibilità del turista e offre agli enti gestori occasioni di consolidamento, radicamento e visibilità dei territori e delle proprie politiche di tutela.

«L’offerta turistica delle aree protette ha ampiamente dimostrato di poter competere con le proposte turistiche convenzionali e troppo spesso non sostenibili. Oggi si tratta di mettere a sistema tutte le opportunità offerte, di fare rete per dare maggior forza e peso ad un’economia che sta portando grandi e impensabili risultati fino a qualche anno fa – dichiara Marta Battaglia, direttivo Legambiente Sardegna. Proprio prendendo spunto da quanto già accade proprio qui nel sistema ricco numericamente, denso e variegato delle aree protette sarde che bisogna ripartire, fare sistema e incoraggiare l’unico strumento in grado di coniugare turismo, economia, qualità di vita e protezione degli ecosistemi». Dall’incontro emerge una maturità del sistema di aree protette sarde che volgono lo sguardo verso la regione come soggetto in grado di facilitare e accompagnare il salto di qualità. Regione che, con l’obiettivo “Sardegna Isola Parco” vuole stare sul mercato turistico puntando su una qualità della vita che risiede in primo luogo nelle aree protette. Non sono mancate le provocazioni: dare seguito alla nuova fase avviata con l’istituzione dei parchi regionali di Tepilora e Gutturu Mannu ripartendo dalle aree protette il cui processo di formazione stenta a trovare la strada, in primis quella del Gennargentu , valutando la possibilità di mettere al centro i comuni in un percorso di livello regionale.
12:01
I lavori in questi giorni stanno interessando le zone di Mamuntanas, Punta Moro, di Guardia Grande e la strada vicinale Funtana Muras. Degrado nell´area ex cotonificio dove sono iniziate le pulizie e la disinfestazione



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