Il duro attacco al membro di Res Publica che nei giorni scorsi aveva tirato in ballo il consigliere regionale Marco Tedde arriva da Pasqualina Bardino del Circolo Popolare Europeo
ALGHERO - «Devoto a chi? Ma a chi, ovviamente, gli ha garantito di poter aver a disposizione (gratis!) uno degli stabili di maggior pregio della città di Alghero. Un ragazzo fortunato, parafrasando una nota canzone di Jovanotti. E pur non essendo nato con la camicia, ma con la maglietta rossa, si trova ad aver un vero colpo di fortuna: le chiavi dell'ex-caserma dei Carabinieri di via Simon. Immobile in pieno centro storico, oggetto di permuta con la Provincia, valutato qualche milione di euro». Il duro attacco al membro di Res Publica che nei giorni scorsi aveva tirato in ballo il consigliere regionale Marco Tedde [
LEGGI], arriva da Pasqualina Bardino del Circolo Popolare Europeo, associazione molto vicina all'ex sindaco di Alghero.
Il primo ad esporre non poche riserve sulla rete di associazione che utiizza da tempo gli spazi dell'ex caserma era stato proprio Tedde [
LEGGI], a cui è seguita una replica stizzita di Devoto. Ora tra i due litiganti spunta la Bardino che ritorna sulla questione a pochi giorni dall'approvazione in consiglio comunale del punto all'ordine del giorno che destina la struttura ad un Distretto della Creatività [
LEGGI]. E lo fa con un bersaglio preciso: «molti i giovani e meno giovani algheresi, artisti o commercianti, associazioni culturali e religiose, associazioni che assistono gli indigenti e forniscono loro pasti e vestiario, mamme senza casa con prole, movimenti e "greffe" di varia natura vorrebbero avere questa fortuna. Invece è toccata a Devoto. Beato lui. Eppure in tutto il mondo gli immobili o si occupano o si comprano. Certo, ci sono altre forme giuridiche, come il comodato d'uso, concessione, l'affitto e altre, ma in questo caso non c'è niente di tutto questo. Solo un grande colpo di fortuna. Certo, il buon vento, come i bravi velisti, va saputo cercare, e il nostro Devoto l'ha sentito, diremmo, quando il direttore uscente di Architettura, già ideologo della lista civica schierata a sinistra e contro da sempre il centro-destra, gli avrebbe consegnato le chiavi».
«Un gesto di solidarietà civica, fatto con un bene dei cittadini algheresi, quasi simbolico. Un passaggio di consegne, forse avvenuto durante una particolare celebrazione all'ombra della (onnipresente, suo malgrado) foto di Che Guevara. A quel punto, il giovane "rivoluzionario" non ha potuto fare altro che mantere fede al suo cognome e essere Devoto, sempre più devoto, a chi? Ovviamente a chi gli ha permesso di avere a disposizione uno degli immobili più importanti del Comune di Alghero. Per farci cosa, dice lui, non lo abbiamo ancora compreso. Corsi di uncinetto, chitarra, inglese, accoglienza dei fratelli africani e altro, almeno ci dicono» prosegue la Bardino che conclude con un quesito: «Ma la questione delle questioni è un'altra, a cui il nostro non sa cosa rispondere: si tratta di un centro sociale? Di una occupazione illecita di immobile pubblico? Chi paga la bolletta elettrica e l'acqua? Si, no, forse. Anche in questo, i nostri rivoluzionari della domenica, dimostrano tutta la loro devozione. Verso chi? Indovinate un po'....»