M. P.
22 settembre 2015
Principe Alberto all’Asinara: dona Gps alla tartaruga
Lunedì 21 settembre è tornata in mare, presso la spiaggia di Cala Ossario nel Parco Nazionale dell’Asinara, l’esemplare di Caretta caretta, alla presenza del Principe Alberto II di Monaco

PORTO TORRES - La tartaruga "Nicoletta" è ritornata a nuotare nel suo ambiente naturale. Ad assistere alla sua liberazione un ospite illustre: il Principe Alberto II di Monaco. Presso la spiaggia di Cala Ossario nel Parco Nazionale dell’Asinara, l’esemplare di Caretta caretta, a ripreso confidenza con il mare. Il grosso esemplare, di circa 30 anni, era stato recuperato qualche mese fa dai pescatori nelle acque di Castelsardo e consegnato allo staff del Centro recupero animali marini del Parco Nazionale dell’Asinara che ha sede nel Parco nazionale dell’Asinara e nell’Area Marina.
Continuano così, senza sosta, le attività all’interno del progetto Tartalife, (progetto finanziato dall’Unione Europea attraverso il fondo Life+ Natura 2012 e cofinanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali), con la liberazione di un’altra tartaruga nell’Area Marina Protetta “Isola dell’Asinara”.
Sottoposta ad accurati controlli diagnostici, la tartaruga presentava una polmonite. Dopo una cura antinfiammatoria seguita da una fase riabilitativa e valutate le condizioni ottimali di salute, l’animale è stato ritenuto pronto per essere liberato in mare. Il rilascio è avvenuto nella giornata del 21 settembre 2015 presso la spiaggia presso l'Ossario.
“Nicoletta” prima del rilascio è stata dotata di un ricevitore satellitare, donato dall’Institute Océanographique Fondation Albert I, Prince de Monaco e il Principe Alberto II di Monaco ha voluto partecipare personalmente alla liberazione.
Il trasmettitore, grazie alla collaborazione tra lo staff del Centro e l’Institute, è stato posizionato sul carapace della tartaruga, e permetterà agli studiosi di seguire il suo viaggio e analizzarne i comportamenti.
«Grazie alla presenza del Gps e attraverso il monitoraggio - ha sottolineato Laura Pireddu del Centro recupero - sarà possibile stabilire con esattezza gli spostamenti e l’utilizzo dell’habitat aumentando le conoscenze sulla specie e favorendo l’adozione di strategie di conservazione mirate». Erano presenti alla liberazione il Presidente e i Consiglieri del Parco, il Direttore del Parco e i sindaci di Porto Torres e Castelsardo.
|