Giuseppe Marceddu
23 settembre 2015
La voce della satira: Sean e il «gomblotto» della stampa
E’ un’afosa notte di fine agosto, in uno scantinato pregno di odore di muffa e di stantio sei fra i più titolati giornalisti al mondo, per conto delle loro prestigiose testate e in veste di delegati di tutte le altre, discutono animatamente sulla decisione da prendere. Cliccare sulle foto per visualizzarle
PORTO TORRES - E’ un’afosa notte di fine agosto, in uno scantinato pregno di odore di muffa e di stantio sei fra i più titolati giornalisti al mondo, per conto delle loro prestigiose testate e in veste di delegati di tutte le altre, discutono animatamente sulla decisione da prendere. L’incontro segreto, organizzato dalla setta massonica «Non masticare il tappo della mia penna», ha un unico obiettivo: sabotare il sindaco della ridente cittadina di Porto Torres. La mossa a sorpresa del primo cittadino di non rispondere alle domande della stampa ha provocato una dura reazione nei vertici della potente organizzazione giornalistica “Two words to kill you” che riunisce i professionisti di tutti gli organi d’informazione internazionale. Tom Farkeley del Usa Today, Susan Mallow del The Guardian, Gavino Masia de La Nuova Sardegna, Rebecca Noeffeler del Bild Zeitung, Valerie Mounrat di Liberation e Mariangela Pala di PortoTorres24, dopo un acceso dibattito raggiungono l’accordo valido per l’intera organizzazione: nessuna foto dei membri della giunta comunale di Porto Torres sarà più pubblicata.
Mercoledì 9 settembre 2015, ore 7,09. «Sean, ricordati di lavarti i denti!» urla la moglie dalla stanza da letto. «Si amore!» risponde Sean, aprendo il rubinetto per far scorrere a vuoto l’acqua e ingannare la moglie col rumore dello scroscio sulla ceramica del lavandino. Le camicie sono ben appallottolate nel secondo cassetto dell’armadio, Sean sceglie quella più sobria: sfondo grigio topo con disegno fantasia di margherite nere, funghi porcini e croci celtiche. I pantaloni vanno bene quelli lasciati sulla sedia la notte prima, dopotutto li ha usati solo due giorni, facendo appena un'escursione in campagna e strisciando per sole due ore sul terreno asciutto per immortalare la Vulpes Vulpes in amore. Il sindaco esce dalla camera da letto per entrare ancora una volta in bagno. Si annoda il codino davanti allo specchio poi prende dall’armadietto il barattolo di gel naturale, di invenzione della nonna paterna, a base di sudore di bisonte del Wyoming e urina di wapiti del Montana e si cosparge i capelli.
Lasciata la casa uno sciame di mosche lo assale trasformando la sua testa in quella di Ivano Michetti, il chitarrista dei Cugini di Campagna. Le mosche scappano terrorizzate alla vista della sua mano nel gesto delle corna metallare. In bici squilla il cellulare, è la segretaria. «Buongiorno signor sindaco, hanno chiamato dalla segreteria del Governatore, hanno detto di richiamare appena le è possibile. Il Governatore la deve mettere al corrente di un finanziamento relativo ad un progetto». «Non ho tempo oggi, ho la giornata impegnata per la commemorazione della Roma, ci saranno fotografi a iosa, mi lasci concentrare» risponde secco Sean. Pedala e ripassa mentalmente le poche righe lette sull’affondamento dell' ammiraglia su Wikipedia. Sulla sua destra tre disoccupati sono intenti a spazzare per terra. «Bravi concittadini, grande senso civico!" Saluta e fila via.» «Sarà..» borbotta uno dei tre, «hai visto le foto su Facebook dove si strafogava in un ristorante con Grillo insieme agli altri amministratori?» «Zitto e lavora, Sean è uno di noi» gli risponde l'altro. Una donna sulla quarantina cammina con la busta della spesa e saluta estasiata il sindaco dal marciapiede.
Si volta per seguirlo con lo sguardo, un palo della luce le va incontro stampandosi sull'osso occipitale e cancellando per sempre il flagello grillino dai suoi neuroni. Nella piccola salita la pedalata del nostro eroe va a vuoto: la catena ha abbandonato i denti della moltiplica. «Putt...». Sean scende dalla bici e si china per rimettere al loro posto le maglie snodate. Dal taschino della camicia cade il cellulare che finisce in mezzo alla strada nel momento in cui passa un furgone che con la gomma anteriore polverizza lo smartphone del sindaco. «Put... la tr... ladra!» Impreca e gli sfugge la bici e per afferrarla nel concitato momento la impugna dalla catena imbrattandosi completamente le mani di grasso. «Vaff..., caz.., mer.., cagna infame!» Il codelluto si rimette in piedi, si strofina i palmi delle mani sui pantaloni e risale in sella.
Alla cerimonia di deposizione di una corona di fiori davanti al monumento dei caduti sono presenti le istituzioni civili, militari, religiose e le associazioni di ex combattenti, oltreché alcuni reduci e, naturalmente, la stampa coi fotografi. Sean mostra sorrisi a 36 denti e pose ad effetto che neanche al casting del Grande Fratello hanno mai visto. Con una coppia di strisciate di grasso nei pantaloni si muove sull'asfalto del piazzale come in un set di Cinecittà, ma il pieno di foto è praticamente assicurato. I presenti si spostano poi al Museo del Mare per l'inaugurazione del memoriale della Corazzata ed infine vanno a pranzo in un ristorante cittadino. All'uscita del ristorante il gruppo si imbatte nei tre disoccupati che, spazzando e spazzando, dopo 3,25 Km di ramazzate, sono arrivati in quella parte della città. Sean saluta con un cenno i tre netturbini improvvisati e un rutto di crauti si libera nell'aria . «Salve concittadini, questo è lo spirito collaborativo che mi piace vedere, grande senso civico!» «A me mi pari una pigliadda pa ru guru." Il solito disoccupato si rivolge al compagno che questa volta risponde: «Anche a me cominciano a girarmi un pò le balle»".
Giovedì 10 settembre 2015, ore 7,36. Sean paga e si allontana dall'edicola. Fatti dieci passi si ferma a sfogliare il giornale. Alla vista della pagina della cronaca cittadina lo assale un attacco di panico. Il respiro si sospende nel vuoto, la codetta si rizza come il pelo del gatto davanti ad un molosso. Niente, neanche una foto! Monta in bici e parte con uno scatto stile Saronni a Goodwood nell'82. In un lampo è in ufficio, madido di sudore e con la camicia hawaiana che per l'umido ha visto marcire le margherite, quintuplicare i funghi porcini e arrugginire le croci celtiche. La pagina web di Portotorres24 è una stilettata al cuore. La foto pubblicata davanti al monumento dei caduti non lo ritrae. "Bastardi!" Sean è una furia.
Si avvicina alla tastiera e con tutta l'amarezza che ha in corpo scrive, nel suo solito e originale stile di minuscole, sintassi e punteggiatura ad minchiam, il più doloroso post della sua vita: «affianco all'assessore di carloforte c'era anche il sindaco di porto torres, ma tranquilli. la libera informazione è libera di tagliare un cm a destra per prenderne tre a sinistra e non far vedere il portavoce di porto torres...ma fidatevi. io l'ho visto. c'era!» Dato che c'era ne approfitta e si spara un video dei Black Sabbath in concerto all' Hyde Park divorando con rabbia un tubero di Colocasia esculenta aromatizzato con succo di litchi ed estratto di durian. Afferra poi il telefono e chiama in ufficio gli assessori per una riunione urgente. I cinque della giunta abbandonano le loro rispettive pagine di Facebook e raggiungono il sindaco nella sua stanza impregnata d'odore di gorgonzola tropicale.
I sei, dopo tre ore di lucide proposte ed estenuanti dibattiti, trovano una soluzione. Il Palazzo del Marchese verrà trasformato in un centro espositivo che ospiterà una mostra fotografica permanente: la vita di Sean! Giustizia è fatta, la cittadinanza potrà godere delle immagini del Guru di Seantology dall'età in cui era in fasce fino al trionfo del 15 giugno. La rassegna verrà aggiornata giorno per giorno. Un fotografo personale, «un disoccupato volontario che tanto non c’ha un cazzo da fare», lo seguirà tutti i giorni e per tutta la giornata nelle incombenze quotidiane: dalla scelta degli orecchini alla colazione a base di bulbi di scalogno, dall'acquisto della nuova tavola da surf all'ascolto dell'ultimo cd dei Queensryche; persino quando Sean, con il cestino della merenda di bacche di goji, si recherà in comune per travestirsi da sindaco bermudato.
L’inaugurazione della mostra è prevista per il 15 ottobre e saranno presenti: Francesco Chiometti, responsabile nazionale della Lpcao (Lega per la protezione del codino anni ottanta); Olaf Stkauralle , sindaco della cittadina tedesca di Aulendorf, che in vacanza a Porto Torres s’è invaghito dell’assessore all’ambiente Biancy e ha deciso di non tornare più in Germania in attesa che lei ricambi; l’assessore Biancy che s’è invaghita di Olaf Stkauralle, sindaco della cittadina tedesca di Aulendorf, ma che essendo timida si è presa un margine di tempo di 32 anni per poter trovare il coraggio di cedere alle avance di Stkauralle, sindaco della cittadina tedesca di Aulendorf; Dimitri Spakthovic, il responsabile del campo rom di Ponti Pizzinnu, che sapendo della presenza di Stkauralle, sindaco della cittadina tedesca di Aulendorf, conta di incontrare e finalmente conferire con l’assessore Biancy che, essendosi invaghita di Stkauralle, sindaco della cittadina tedesca di Aulendorf , non può perdere l’occasione di vederlo; Bastone, il cane da guardia di Dimitri Spakthovic, un incrocio fra un mastino napoletano, un rottweiler, un dogo canario e una provinciale in salita, un cucciolone di 78 Kg, mansueto, a cui stanno però sul culo gli uomini codelluti, gli assessori latitanti e i tedeschi innamorati. Sei delle stampe che verranno esposte ci son giunte in redazione in formato digitale e le pubblichiamo con piacere.
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