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S.A. 8 ottobre 2015
Caso Palmavera: per Pais «fandonia ossessiva nazista»
Il consigliere comunale di Forza Italia Michele Pais che ritorna sull'acquisto annunciato nei giorni scorsi dalla Fondazione Meta e l'amministrazione comunale, di un terreno confinante con il nuraghe Palmavera
Caso Palmavera: per Pais «fandonia ossessiva nazista»

ALGHERO - «Il Sindaco e l'assessore Esposito annunciano alla Citta una notizia bomba: l'Amministrazione comunale di Alghero, per il tramite della Fondazione Meta, ha acquistato per il modico prezzo di 50.000,00 euro, ben 5 ettari di terreno pregiatissimo, confinante col sito Archeologico di Palmavera, ove poter realizzare ogni tipo di servizio, dai parcheggi ad attività di carattere culturale e "ricreativo". Un terreno, quindi, di grandissimo valore, vicino alle più belle spiagge di Alghero e in pieno Parco di Porto Conte, aggiungeva giustamente giuliva, l'Assessore Esposito. Però, a questo punto, c'è un "però". Anzi tanti "però"».

Così esordisce il consigliere comunale di Forza Italia Michele Pais che ritorna sull'acquisto annunciato nei giorni scorsi dalla Fondazione Meta e l'amministrazione comunale, di un terreno confinante con il nuraghe Palmavera [LEGGI]. Pais sottolinea anche le modalità con cui è stata convocata la conferenza stampa: «nessuno conosceva l'oggetto, nessuno sapeva niente dai giornalisti, convocati "al buio" alla stessa Giunta e Assessore al Demanio, assolutamente ignari della dell'operazione immobiliare annunciata dal Sindaco. Ed è proprio sul termine "annuncio" che ruota tutto. Si perché ad analizzare bene le cose, questa vicenda parrebbe potersi inquadrare nella "sindrome dell'annuncite" cui questa amministrazione è ormai in preda. Si annuncia tutto, si annunciano le cose fatte (poche e male a dire la verità) e soprattutto quelle non fatte, in un ossessivo tentativo di nutrire speranze e convinzioni nei Cittadini che, secondo questa subdola tecnica, tenderebbero a considerare come fatte cose che albergano solo nella fervida immaginazione di chi le pensa».

Pais la accosta «ad una pratica collaudata quella della "fandonia ossessiva", inaugurata da Goebbels, Ministro della Propaganda Nazista, e sulla quale aveva fondato il consenso dei tedeschi al Regime, secondo cui, appunto, "una bugia ripetuta più volte diviene una verità". Quindi, senza nulla di nuovo sotto il sole». Poi l'ex assessore ritorna sui punti essenziali della vicenda. «Innanzitutto la Fondazione Meta, attraverso al quale l'amministrazione avrebbe comprato il terreno, è, come noto, un soggetto pubblico (pur se formalmente organizzato nelle forme stabilite dal diritto civile) che sia atteggia come un "ufficio" del Comune e soggiace a tutte le norme di diritto pubblicistico circa il suo funzionamento. In particolare è sottoposta per legge al cd. "controllo analogo" da parte del Comune su tutte le attività da essa svolte e si riduce, di fatto, nella preventiva autorizzazione, dell'Ente pubblico controllante, di ogni sua attività» si legge nella nota.

Il consigliere azzurro, così come il Nuovo Centro Destra [LEGGI], parla chiaramente di illegittimità dell'atto: «a maggior ragione se si tratta di atti di straordinaria amministrazione quali sono quelli attinenti all'acquisto e vendita di beni immobili, contrazione di mutui, assunzione di nuovo personale, ecc». «Ora - l'esponente di minoranza - l'Organo comunale competente e deputato per l'autorizzazione all'acquisto di beni immobili, ai sensi dell'art. 42, lettera "L" del Tuel, è il Consiglio comunale che, nel caso concreto, avrebbe dovuto approvare una specifica Delibera, corroborata dai necessari pareri dei Revisori dei Conti, di quello tecnico e contabile del Dirigente alle Finanze, di quello del dirigente preposto al Controllo analogo nonché da una perizia dell'Osservatorio immobiliare nazionale circa la valutazione della congruità del prezzo»

Ma insiste Pais «nulla di tutto ciò è dato trovare nella vicenda in parola, non esiste nessun atto formale del Comune, valido ed efficace, che autorizza la compravendita». «La prova che quanto sia successo sia l'ennesimo pasticcio brutto, è, peraltro data dall'imbarazzo dello stesso Sindaco in occasione dell'ultimo Consiglio comunale il quale, alla mia precisa domanda volta all'ottenimento di lumi sulla vicenda, ha preferito trincerarsi dietro un indecoroso silenzio, spalleggiato dal presidente del Consiglio Matteo Tedde che aveva prontamente colto la difficoltà a rispondere da parte del Sindaco; il tutto mentre trapelava, inequivocabilmente, il forte disappunto dell'Assessore al Demanio, Gavino Tanchis, competente per materia, seduto al suo fianco, del tutto ignaro dell'operazione, avendola appresa anche egli dalla stampa. Insomma l'ennesima cialtronata amministrativa» conclude Pais.

Nella foto: Michele Pais



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