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A.B. 12 ottobre 2015
L´allarme dell´Aes: «la Regione non risponde»
Il Consiglio direttivo dell’Associazione editori sardi denuncia una situazione di profondo disagio e chiede all’assessore Claudia Firino lo sblocco immediato dei fondi destinati all’editoria. Ci si chiede se salterà l’annuale appuntamento con la Mostra regionale del libro che si svolge ogni autunno a Macomer, a rischio la partecipazione alla Fiera Più libri più liberi di Roma
L´allarme dell´Aes: «la Regione non risponde»

CAGLIARI - «Il Consiglio Direttivo dell’Aes, pur avendo privilegiato in questi mesi la strada del dialogo istituzionale, ritiene di dover denunciare la situazione di oggettivo disagio in cui versa il comparto dell’editoria isolana, a causa dell’estenuante e assurda attesa di risposte sulla Mostra del libro in Sardegna, sull’assenza di risorse per l’editoria libraria nel bilancio regionale 2015 e sull’iter lento e farraginoso del percorso di attualizzazione delle legge regionale n.22 del 1998». Inizia così l'intervento firmato da Mario Argiolas, Simonetta Castia, Francesco Cheratzu, Carlo Delfino, Dario Maiore, Maria Marongiu e Paolo Sorba. Alla luce della grande considerazione che l’assessore Claudia Firino ha dichiarato di nutrire verso il mondo del libro sardo e che, a suo dire, «sull’editoria occorre fare ragionamenti importanti», l’Associazione Editori Sardi «ha condiviso l’idea di rendere itinerante la Mostra del libro, sia per risolvere le dinamiche negative manifestatesi in modo conclamato durante e dopo l’ultima edizione della Mostra di Macomer, che per l’impossibilità di realizzare in modo ragionevolmente autonomo e serio un progetto che risente sempre più, anno dopo anno, di un’involuzione in chiave locale e municipalistica».

Ma viene sottolineato come, nonostante sia emersa in questi ultimi mesi (e in occasione di confronti diretti) la fattiva volontà politica a dar luogo ad una inedita mostra del libro articolata territorialmente in quattro sedi distinte, «non esiste alcun atto formale a supporto né, tantomeno, l’Aes ha avuto contatti con alcuna fra le quattro città indicate, Macomer inclusa». Eppure, l’introduzione di queste novità da parte della Regione, e il grado di complessità del nuovo progetto «avrebbero imposto tempi molto stretti e una grande azione di controllo e guida regionale, con la possibilità di concedere una gestione consapevolmente autonoma del programma ai soggetti tradizionalmente e istituzionalmente investiti di questo ruolo. Ad oggi, però, nonostante le continue sollecitazioni – prosegue il Consiglio Direttivo - non si è giunti a quei passi che diano conto di questa annunciata innovazione, ma solo l’invito a procedere con il programma senza ricevere indicazioni riguardo a modalità, ruoli e competenze, esattamente come un anno fa, per giunta nel silenzio, e senza conoscere il disegno che sta a monte. Questo inspiegabile ritardo pregiudica di fatto lo svolgimento della mostra del libro, tradendo tutti i positivi propositi sinora pubblicamente formulati, ed escludendo, per l’assenza di tempi utili e di condizioni propizie dal punto di vista organizzativo e gestionale, l’edizione invernale della Mostra del libro nella sua sede canonica».

Per questo, l'Associazione chiede all’assessore regionale di sbloccare immediatamente l’impiego dei fondi residui destinati alla promozione dell’editoria sarda per la partecipazione alla fiera Più libri più liberi di Roma e di allestire e organizzare a Cagliari, in collaborazione con gli editori sardi, l’evento di promozione dell’editoria isolana informalmente avallato. Inoltre, per non perdere le risorse stanziate a favore della Mostra del libro, l’Aes propone di avviare il piano di lavoro che sfoci, ad aprile 2016, nell’edizione primaverile della manifestazione, a Macomer. «Visto l’andamento caotico e inefficace dello scorso tavolo tecnico per la revisione della legge22, l’Aes ritiene che i prossimi incontri debbano svolgersi in modo organico e ordinato, rispettando cioè le regole dei tavoli tecnici, che esigono la presenza congiunta di controparti riconosciute e legittimate dalla stessa norma, organizzate sotto forma di coordinamenti e con un tetto limitato di partecipanti, rappresentativi delle categorie interessate». In conclusione, viene ritenuta «indifferibile la richiesta di un confronto sull’assenza totale di risorse per interventi diretti a favore delle imprese editrici librarie nel bilancio 2015, fatto sconcertante se confrontato con il diverso peso conferito alle emittenti televisive locali, alle quali sono stati destinati oltre due milioni di euro. Ciò è la chiara dimostrazione di una diversa volontà politica da parte dell’attuale giunta regionale, che ha persino previsto, tra i finanziamenti del settore Editoria, un capitolo di spesa a favore delle librerie indipendenti per azioni di sostegno non contemplate dalla norma e, per quanto appare, slegate dalla promozione del libro sardo: un contributo a pioggia che non risolve il problema».



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