Mariangela Pala
20 ottobre 2015
Vietato bere da 40 giorni: avanti con la Class action
Assemblea cittadina per presentare e illustrare la class action contro Abbanoa. L’incontro, previsto per domani, mercoledì 21 ottobre, alle ore 17, presso la sala Filippo Canu, sarà occasione di confronto circa le azioni da intraprendere contro il gestore unico

PORTO TORRES - Assemblea cittadina per presentare e illustrare la class action contro Abbanoa. L’incontro, previsto per domani, mercoledì 21 ottobre, dalle ore 17 alle 20, presso la sala Filippo Canu, sarà occasione di confronto circa le azioni da intraprendere per contrastare i disagi relativi al servizio idrico. Una storia infinita quella dell’acqua non potabile, vissuta quasi con rassegnazione dalla cittadinanza di Porto Torres. L’ordinanza del sindaco che impedisce l’uso alimentare per eccesso di manganese e alluminio, dopo circa un mese e mezzo, resta ancora in vigore, e sembra quasi inutile ricordare i disagi che il gestore unico del servizio idrico ha creato negli ultimi anni, attraverso ordinanze sindacali ripetute e bollette pazze ai danni di ignari consumatori che invece pagavano regolarmente le bollette.
«All’impotenza dei cittadini si affianca l’incapacità di incidere, sull’azione di Abbanoa, da parte delle amministrazioni locali, quelle passate e quella attuale, - sostiene la presidente di Civiltà è Progresso, Alba Rosa Galleri - che nonostante accordi raggiunti coi vertici del gestore unico, non è riuscita a modificare di una virgola i rapporti tra Abbanoa e utenti né a migliorare la situazione della potabilità dell’acqua».
L’auspicio dell’associazione è che il recente incontro tra i rappresentanti di Civiltà è Progresso e l’amministrazione comunale, possa essere l’inizio di un coinvolgimento, nelle strategie da seguire della stessa associazione che, ormai da due anni contrasta, pressoché in solitudine, le azioni del gestore unico, che vanno dall’erogazione per lunghi periodi di acqua non potabile, alla mancata restituzione delle somme indebitamente riscosse per la potabilizzazione non effettuata, all’emissione di bollette errate, allo slaccio indiscriminato ad utenti morosi, colpevoli o incolpevoli e a volte vessati da pretese ingiustificate.
Oggi si è giunti ad un capolinea: si illustra e si formalizza la Class action, annunciata la scorsa primavera e alla quale hanno aderito numerosi cittadini-utenti. All’incontro di domani vi parteciperanno, insieme al direttivo di Civiltà è Progresso, gli avvocati Teresa Siciliano e Franco Dore e il presidente regionale di Adiconsum, Giorgio Vargiu. L'Associazione difesa consumatori e ambiente ha affiancato Civiltà è Progresso in questa azione di classe attraverso la quale si intende chiedere ad Abbanoa il risarcimento dei danni materiali e non materiali per tutti i disservizi causati ai cittadini di Porto Torres che aderiranno anche successivamente. All’Adiconsum di deve il merito di aver portato Abbanoa dinanzi all’Antitrust, per tutta una serie di inadempimenti e di comportamenti contrari al Codice del consumo, azione che è valsa la pesante sanzione di 1 milione e 80mila euro al gestore unico.
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