Giuseppe Marceddu
24 ottobre 2015
L'opinione di Giuseppe Marceddu
La voce della satira: c´è posta per Sean
E' un pò scazzato oggi Sean, questa storia che lui passa per bugiardo proprio non la manda giù. E' sabato mattina e il malumore lo tiene chiuso in ufficio in un andirivieni nervoso fra la scrivania e la finestra. Stamattina ha rinunciato persino alla sua mezz’ora di bird watching in giardino e ha riposto la reflex nella sua custodia, per la pace dei passeri e dei gabbiani che svolazzano sulla proprietà. Il sedano e i tre ravanelli li ha lasciati integri sul tavolo della cucina, ha saltato perfino la colazione. «E poi questo cazzo di Facebook!» Il social network Zuckerberghiano è stato il trampolino di lancio per l'atterraggio della navicella pentastellata nel palazzo municipale, ora lo strumento web gli si sta ritorcendo contro.
La meravigliosa opera di contenuti pragmatici delle linee programmatiche, la sacrosanta battaglia contro l’informazione prezzolata ed infine il mimetismo strategico della maggioranza nei confronti dell’inconsistente problema del lavoro e dell’insulso tema dell’acqua potabile si stanno rivelando un boomerang inspiegabile cui il social network fa da megafono all’assurdo malcontento generale. Ma la fama di ballista e gli attacchi sterili degli anti-grillini di Facebook non sono le sole preoccupazioni del sindaco. Il gesto affettuoso che ha rivolto a Sanna, il sindaco di Sassari, ha lasciato strascichi indesiderati. Eppure le sue intenzioni erano buone, «invischiato nel sistema» era inteso come «facente parte del gruppo degli scommettitori del sistema a scarto ridotto Snai» e riferito alla schedina che ogni venerdì Sanna gioca insieme agli amici. Non è stato capito, anzi, diciamola tutta, sono stati i giornali schierati del Pd a interpretare in malafede le sue parole e indurre il sindaco a chiedere scusa al suo collega di Sassari. Ma quelle scuse non sono bastate , nell'ultimo incontro ha visto il primo cittadino del capoluogo freddo e distaccato. Proprio ora che voleva allargare la sua cerchia di amici. Si, perché gli adepti, i consiglieri e gli assessori non gli bastano più.
«E' bello vederli pendere dalle mie labbra, scodinzolano come barboncini e ridono ad ogni mia battuta, ma cominciano ad annoiarmi» pensa Sean mentre bussano alla porta. «Avanti!» Fanno ingresso un dirigente ed un funzionario. «Si può?» chiede il funzionario con un sorriso stampato sulle labbra, naturale come quello di un clown. «Certo, che c'è?» chiede il sindaco. «Siamo venuti per la firma su quella pratica» dichiara il dirigente con l'espressione identica a quella del funzionario, talmente precisa che i due hanno finito per assomigliarsi anche nei tratti somatici. Sembrano due gemellini nel tentativo di estorcere cinque euro al padre fingendosi i bravi bambini che hanno appena finito di fare i compiti assegnatigli dalla maestra. Ma c'è qualcosa nei loro lineamenti che non convince il codelluto. Hanno gli zigomi esageratamente rialzati e le guance ingrossate e...sudano freddo. Non resistono e all'improvviso gli si spalanca la bocca e le loro lingue srotolano fuori dalla cavità orale. Due piadine romagnole penzolano nel vuoto. «Dove devo firmare?» chiede il sindaco. «Pthopthio qui» indica il funzionario. «Odghi mi thembtha thrithe» dice il dirigente rivolto a Sean. «Si, non sono di buon umore, penso ad un amico che è offeso con me». «Ha pfovvatho a mandhathgli una email?» chiede il funzionario. «Si, ma non mi risponde. Pazienza vedrò il da farsi. C'è dell'altro?» «No, è thuttho qui». I due salutano e lasciano l'ufficio del sindaco chiudendo la porta e guardandosi a vicenda con un sorriso d'intesa.
«Pronto? Sono il sindaco, potrebbe venire qui col solito secchio e il solito straccio per la solita pulizia del pavimento sporco della solita bava? Grazie». Sean ripone la cornetta e il pensiero ritorna al suo rapporto con gli altri amministratori. Le sue scherzose uscite sono proprio divertenti, tutti ridono a crepapelle, nonostante fino al giugno scorso la frase più carina che si sentiva dire era «Basta con queste stronzate!». Da qualche mese a questa parte le cose son cambiate. Scherza sulle delibere di giunta, tutti gli assembleari ridono, scherza sulle manie di un dirigente e ancora giù risate, parla seriamente di programmi di lavoro e l'intera popolazione di Facebook si sganascia. E' una soddisfazione ma non è più sufficiente, con Sanna sarebbe potuto essere diverso, lui avrebbe potuto apprezzare le sue vere doti: la trasparenza e la sincerità. Gli manca Sanna, eccome se gli manca. Deve fare assolutamente qualcosa per recuperare quel rapporto. Ma cosa? Cammina contando le mattonelle del suo ufficio quando l'occhio cade su una rivista di gossip poggiata sul tavolo del salottino. Mette a fuoco la copertina e... «Ci sono!» esclama ad alta voce nella solitudine della sua stanza municipale.
Sanna è intento a sedare una rissa tra tesserati nella sala principale della sezione del Pd dove 150 suoi compagni di partito urlano, come broker del New York Stoke Exchange, il nome dei loro candidati assessori per il rimpasto in giunta che si trascina da due mesi. Squilla il campanello, Teresa va ad aprire. Un uomo in bici chiede del sindaco, cinque minuti dopo Sanna è al suo cospetto. Il ciclista consegna al primo cittadino sassarese una busta «Questa è per lei, se vuole scoprire chi gliel’ha inviata deve accettare l’invito di Maria De Filippi alla trasmissione C’è Posta per Te». Sanna guarda il postino-ciclista con perplessità. Il viaggio è lungo e Sean ha deciso di partire dieci giorni prima della registrazione della puntata. Fedele ai suoi principi ha scartato fin dal primo momento i mezzi tradizionali di trasporto. Quindi: niente auto, treno, traghetto e, men che meno, aereo. Pertanto in bicicletta fino ad Olbia, in surf la traversata tirrenica e ancora in bici fino a Roma. Non una particella di CO sarà liberata nell’aria per causa sua.
La lista dell’equipaggiamento è stilata: abbigliamento tecnico per la pedalata con scarpini da bici in resina poliuretanica e maglia sintetica con suola in poliammide, tuta invernale in fibra poliuretanica, casco in policarbonato e polistirolo, giacca in Gore-Tex; tavola da surf in polistirene, fibra di vetro e poliestere con vela in poliestere. La produzione dell’equipaggiamento del nostro sindaco ambientalista avviene in una ecologica fabbrica chimica di Ponte Bressano sullo Ionio, conosciuta per l’alto tasso di ossigeno rilasciato nell’atmosfera che è la causa dell’aumento dell'aspettativa di vita nelle popolazioni del territorio e la guarigione del 25% dei malati di tumore. La fabbrica, dopo una perdita di acqua pura arricchita di elementi naturali energetici, per un guasto nelle pompe di immissione, ha reso fertili nel 1998 i campi incolti intorno all’opificio. Sean sta ultimando di caricare l’attrezzatura sul cestello della bicicletta, compresa la tavola da surf e la vela che sporgono leggermente, quando viene distratto dall’arrivo di un suo conoscente. Il consigliere Gavin Bigellum, detto Lo Smilzo, ha fatto un salto a casa sua per salutarlo prima della partenza.
Lo Smilzo, noto per il suo sano spirito animalista, è stato recentemente apprezzato per la sua uscita in difesa degli animali del circo. Stamattina si è alzato di buon ora, ha fatto colazione con quattro ali di pollo (due galletti che hanno trascorso le loro tre settimane di vita in una gioiosa gabbia con altri 43 compagni castratelli), una bistecca di manzo (il bovino si chiamava Baingio e proveniva dalla Romania da dove è giunto a bordo di un rimorchio insieme ad altri 88 amichetti che durante il viaggio hanno digiunato per un voto al bue della santa grotta e hanno cantato allegramente Quel Mazzolin di Fiori) e tre fette di prosciutto di Parma (i maiali parmensi sono famosi per la loro vita agiata e di cultura che trascorrono fra serate di musica da camera e opere liriche. Vengono macellati quando muoiono d’infarto al suicidio di Tosca).Lo Smilzo ha un’attività legata al mondo animale e a quello canino in particolare. Sia ben chiaro, non li vende, gli trova giusto un padrone. La sua vera arte è quella di educarli, non addestrarli. Educandoli gli insegna ad obbedire al padrone, a sedersi quando il padrone lo decide, a sdraiarsi quando il padrone lo vuole, a porgere la zampa, fingersi morti, rotolarsi a comando, saltare gli ostacoli, aggredire il ladro, portare le pantofole, rispondere al telefono e ordinare la pizza. Lo Smilzo è ritornato sui banchi di scuola per imparare a contare fino a dieci per poter insegnarlo ai cani.
Il cane personale dello Smilzo ha le chiavi di casa, presiede le riunioni di condominio, tiene la contabilità del negozio, ha un suo profilo Facebook dove ha rifiutato l’amicizia del padrone, compra le crocchette per lo Smilzo, sa contare fino all’infinito e sta cercando inutilmente di insegnare al padrone di farlo almeno fino a dieci. Lo Smilzo saluta il sindaco e gli ricorda dell’impegno preso qualche giorno prima: Sean dovrà ritornare col regalo tanto agognato dal Bigellum: la statuetta della Lupa con Romolo e Remo che ciucciano il latte dalle sue mammelle. Sean parte, 140 Km in bici per lui sono uno scherzo anche con una tavola da surf che sporge due metri e cinquanta per parte dal cestello. Arriva ad Olbia sette ore dopo. Lungo il tragitto è riuscito a limitare i danni abbattendo solamente un carabiniere in pattuglia, un bosco di lecci, un nuraghe, 14 vacche e tre tralicci dell’alta tensione. Le autorità olbiesi lo perdonano per aver spianato tre colline facilitando il lavoro delle ruspe che lavorano per l’ampliamento della nuova Sassari-Olbia.
Nel porto gallurese il codelluto adagia la tavola da surf sull’acqua, monta la vela, sistema la bici legandola all’albero e parte per la traversata verso Fiumicino. Dopo sei giorni di navigazione, veleggiando giorno e notte, stremato dalla fatica e dalla disidratazione scorge la terraferma. Ma non è Fiumicino. Ancora un ora di avvicinamento e scopre di essere davanti alla sua vecchia città: Gaeta. Nella fatica della traversata ha perso l’orientamento ed è approdato sulla costa ottanta km più a sud della meta prestabilita. Una motovedetta della Guardia Costiera gli si accosta e l’ufficiale, vedendo la figura sfinita del sindaco aggrappato all’albero, si sporge dallo scafo per darle una mano. E’ in quel momento che riconosce Sean nel navigatore solitario. «Cazzo, è Sean, è tornato!» urla l’ufficiale al suo sottoposto mentre rientra in cabina. «Lasciategli dell’acqua e rientriamo in porto» ordina. Il povero Sean si rifocilla coi due panini lanciatigli dalla motovedetta e svuota con un solo sorso una delle due bottiglie d'acqua. Si rimette in navigazione e dopo un paio d'ore sbarca nei pressi di Terracina. Il tempo di organizzarsi ed è già sui pedali lungo la Via Appia Nuova alla volta di Roma.
Maria De Filippi accoglie il primo cittadino portotorrese nello studio stracolmo di gente. «Ciao, sono Sean, sindaco di Porto Torres, ma voi consideratemi un semplice cittadino, anche se sono sindaco. Di Porto Torres». La conduttrice lo invita a parlare della sua esperienza amministrativa. «Ci siamo insediati quattro mesi fa e già abbiamo portato a termine diversi punti del nostro programma. Alla prima riunione di giunta abbiamo deliberato l'istituzione del reddito di cittadinanza. Grazie a questa iniziativa abbiamo ricevuto 486.551 domande di residenza di cittadini di altri comuni sardi. Non essendoci la copertura del bilancio comunale abbiamo deciso di staccarci dall'euro e di stampare moneta. Il Giangaproto è la nuova divisa turritana. L'unico inconveniente è stato un leggero aumento dell'inflazione che oggi si attesta al 7.826 %. Abbiamo perciò messo a punto e distribuito un'applicazione per smartphone per permettere ai nostri concittadini di ipotecare la propria casa durante la fila alle casse dei supermercati.
L'importo del prestito viene automaticamente accreditato sulla carta giusto un attimo prima di pagare il conto e scoprire che il prosciutto cotto è triplicato di prezzo dal momento dell’arrivo in negozio. Abbiamo poi realizzato 2.106 impianti eolici per alimentare la città con energia pulita. L'impatto ambientale è stato risolto costruendoli sottoterra, in una caverna artificiale che abbiamo realizzato sotto il suolo del territorio comunale. Per risolvere il problema dell'assenza di vento nella caverna abbiamo installato una mega turbina, alimentata dalla centrale elettrica a carbone di Fiume Santo, che genera vento artificiale a sufficienza per far girare le pale. Già ne sappiamo una striscia! Per iniziativa del nostro consigliere Bigellum abbiamo vietato la presenza di animali nei circhi; un addetto comunale sorveglia il perimetro dei tendoni tenendo alla larga leoni, tigri, cavalli, giraffe, cani, gatti, zanzare, pappataci e blatte. Abbiamo infine realizzato il sogno di vedere finalmente Porto Torres città turistica.
Nel mese di settembre abbiamo avuto 825.000 arrivi, per 5.286.553 presenze. Turisti che hanno preso d'assalto i nostri arenili, affollandoli con una densità media di 198 bagnanti per mq, visitato i nostri musei, i nostri siti archeologici, la nostra basilica e che, in attesa di costruire 2.058 nuovi alberghi già in fase di progettazione, hanno alloggiato nei capannoni e negli opifici dismessi della zona industriale all'ombra delle ciminiere degli impianti petrolchimici». «Complimenti, ma è tutto vero?» Chiede la De Filippi. «Cosa?» «Quello che mi ha appena detto». «Non so, non mi ricordo cosa ho detto, generalmente parlo di pancia...» risponde Sean. La presentatrice sgrana gli occhi poi, con un'espressione di compassione, fa accomodare il primo cittadino sul divanetto davanti ad una busta di lettere gigante. La Maria nazionale racconta la storia in cui Sean ha parlato di Sanna durante l'intervento organizzato dai grillini sassaresi e le conseguenze e le conseguenze di quelle parole. «E' arrivato il momento della verità» annuncia poi. La busta si apre e appare uno schermo. Sean osserva le immagini del postino che consegna l'invito a Sanna. Alla visione del collega gli scappa una lacrima.
L'attenzione del pubblico ritorna sullo studio dove la De Filippi chiede al postino se il sindaco Sanna ha accettato l'invito. «No, Maria, il sindaco non ha accettato l'invito» sentenzia il postino. Un brusio di disapprovazione cala nella sala mentre Sean si rabbuia e china il capo verso il pavimento. Le mani scorrono lungo i cappelli raccolti e sfilano l'elastico che tiene in vita la codetta. I capelli cedono alla forza di gravità e cadono sulle spalle del sindaco turritano. «Oooohhhhhh!» mormora il pubblico in coro. Sean si alza e, triste, abbraccia Maria che con delle pacche sulla schiena tenta di consolarlo. «La vita và avanti» gli sussurra. Il pubblico, in piedi, piange ed applaude. Sean lascia mesto lo studio e lungo il corridoio sente lo smartphone vibrare. E' una email del Consiglio Regionale che lo invita ad un incontro, insieme ai colleghi del Nord-Ovest, per discutere di area vasta e del riconoscimento di città metropolitana del sassarese. Sean legge il nome di Nicola Sanna fra i destinatari. Gli si induriscono i tratti del viso e gli occhi si assottigliano come due lame. «Ti odio! Non verrò neanche se me lo chiedi in ginocchio!» pensa con violenza. La bici è parcheggiata nel cortile degli studi, Sean la guarda e passa oltre. Un aereo riporterà il sindaco in terra isolana «...e vaffanculo al CO, alla CO2, agli ossidi di azoto, all'effetto serra e alle città metropolitane».
*libero professionista
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2/8/2025
Il gruppo consiliare del Partito democratico attacca il primo partito cittadino, Forza Italia: Dimentica scelte, fratture, imposizioni. E in un rigurgito moralista, tenta di riscrivere la storia recente come se Alghero non avesse memoria
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1/8/2025
Lo hanno dichiarato Tedde, Caria, Peru, Bardino e Ansini del Gruppo di Forza Italia in merito alle problematiche amministrative che tengono banco in questi ultimi giorni a Porta Terra
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1/8/2025
Giornate quantomeno convulse a Porta Terra, dove si susseguono vertici e bilaterali alla presenza del sindaco, nel tentativo di non far definitivamente esplodere una crisi sempre più latente. Non soltanto complicati problemi amministrativi, anche gli assetti politici traballano ad Alghero
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2 agosto 2 agosto 31 luglio
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