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Red 7 novembre 2015
«Pareggio di bilancio, Pigliaru e Paci in Aula»
Lo chiede con estrema urgenza il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni
«Pareggio di bilancio, Pigliaru e Paci in Aula»

CAGLIARI - «In questi giorni si assiste a una serie crescente di allarmi lanciati da vari settori, dalla formazione professionale alla gestione dei beni archeologici e museali, fino alle associazioni culturali e di ricerca, con un unico comun denominatore: i soldi erogati dalla Regione non bastano per portare avanti le attività fino alla fine dell’anno. Da qui al termine del 2015 rischiamo di ritrovarci in una Sardegna chiusa per mancanza di fondi e con centinaia di disoccupati in più. E’ ora che il presidente Pigliaru e l’assessore Paci si decidano a presentarsi in Consiglio per riferire su quale è la situazione delle casse regionali quando si avvicina la fine del primo anno di applicazione del pareggio di bilancio», dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni.

«Ancora in questi giorni si sente l’assessore Paci difendere a spada tratta l’indifendibile, vale a dire l’accordo capestro siglato a luglio dello scorso anno con il ministro Padoan per il passaggio dal patto di stabilità al pareggio di bilancio, con la contestuale rinuncia unilaterale, da parte della Regione, ai ricorsi per la quantificazione delle entrate erariali che ci spettano ai sensi dell’art. 8 dello Statuto e dei relativi crediti pregressi», fa notare Dedoni.

«L’Assessore al Bilancio continua a dire che, con il nuovo regime contabile, la capacità di spesa della Regione è aumentata, ma la sua collega titolare del Lavoro si difende dagli attacchi degli enti di formazione professionale tirando in ballo la situazione complessa in cui versano le casse di viale Trento e da più parti arrivano denunce di risorse stanziate in bilancio e poi misteriosamente sparite, forse per cercare di mettere una pezza sui buchi di cassa che si sono aperti da altre parti, o magari per erogare finanziamenti a chissà chi, senza bando e senza i più elementari principi di trasparenza».

«Ciò che sta accadendo alle finanze della Regione non può passare sotto silenzio e non può non destare la preoccupazione del Consiglio regionale», conclude il capogruppo. «Per questo, chiediamo che Pigliaru e Paci vengano a spiegarci con la massima urgenza quali effetti sta avendo l’introduzione del pareggio di bilancio (che, giova ricordarlo, alla luce dei primi risultati registrati in Sardegna è stata rifiutata dalle altre Regioni a Statuto speciale), in che situazione versano le casse regionali, come viene gestito il bilancio da parte dell’esecutivo, quali variazioni sono state fatte e con quali finalità e se non ritengono opportuno approfittare dell’occasione fornita dalle trattative sulla legge di stabilità per ricontrattare l’accordo del luglio 2014, anche al fine di evitare di ritrovarci a dover finanziare con le nostre risorse – noi che la sanità abbiamo scelto di pagarcela con i nostri soldi – i piani di rientro del deficit sanitario delle Regioni a Statuto ordinario».



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