M. P.
16 novembre 2015
Razzo Vega, assemblea pubblica a Porto Torres
La società Avio potrà esporre il progetto sui Razzi Vega in occasione dell’assemblea pubblica che si terrà venerdì 20 novembre alle ore 17 presso la sala Filippo Canu

PORTO TORRES - Si continua a parlare di Razzi Vega a Porto Torres, il tema che ha suscitato polemiche dopo che il primo cittadino aveva "aperto", ma non autorizzato, in Consiglio comunale alle esercitazioni nell'area industriale Syndial, a poca distanza dal centro abitato e già pesantemente inquinata. Ora i tecnici, gli ingegneri e i progettisti di Avio – la società che insieme al Centro italiano ricerche aerospaziali (Cira) fanno parte del Distretto Aerospaziale della Sardegna, di cui è presidente il professor Giacomo Cao - potranno esporre il loro progetto in occasione dell’assemblea pubblica che si terrà venerdì 20 novembre alle ore 17 presso la sala Filippo Canu.
Lo ha annunciato questa mattina il sindaco Wheeler, in occasione della seduta del Consiglio Comunale «un confronto diretto per parlare dei razzi Vega che tanto hanno suscitato clamore». La proposta era stata avanzata dalla società Avio che aveva annunciato l’avanzamento delle trattative per l’acquisto di un sito, a Porto Torres, di proprietà Syndial, dove realizzare due piattaforme per testare i motori del razzo Vega, vettore europeo per il lancio di satelliti artificiali nello spazio.
Il consigliere comunale Luciano Mura del Partito democratico e il parlamentare Michele Piras di Sinistra ecologia e libertà, avevano scongiurato la cessione di 38 ettari di terreno alla Avio, che il comune avrebbe potuto avallare, spiegando i rischi di incidente ed esplosione, molto elevati per il carico di sostanze inquinanti, tossiche e corrosive in grado di diffondersi in atmosfera, tanto da escludere nella maniera più assoluta che una tale attività si potesse svolgere a pochi chilometri dall’abitato di Porto Torres e in prossimità dell’impianto petrolchimico.
Una preoccupazione legittima perciò quella che esprimono i cittadini di Porto Torres e alcuni autorevoli scienziati dell’università di Cagliari. E questo vale ancora di più per una città non è solo zona Sin (sito di interesse nazionale), già violentemente contaminata dal petrolchimico. Porto Torres è anche il porto commerciale e uno degli scalo più importanti del mediterraneo, ma soprattutto è il paradiso dell’Asinara, il santuario dei cetacei, un patrimonio inestimabile sacrificato troppo spesso dall’industrialismo "selvaggio", poco rispettoso dell'ambiente e della salute umana.
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