S.A.
9 dicembre 2015
Aes rompe con Regione: anteprima si fa a Cagliari
Salta l´anteprima a Macomer e si sposta a Cagliari in aperta polemica con la Regione. Gli editori sardi hanno deciso di assumere l’iniziativa e di realizzare in proprio l’anteprima della manifestazione

CAGLIARI - Esattamente un anno fa ebbe luogo la XIV edizione della Mostra del libro in Sardegna, che si svolse in concomitanza, per via dei ritardi accumulati dalla Regione e dal Comune di Macomer, con la XIII edizione della Fiera della piccola e media editoria “Più libri più liberi”. L’AES partecipò a entrambi gli appuntamenti, «dettando i temi e collaborando fattivamente, nonostante i consueti problemi che già segnavano l’involuzione del progetto in senso eccessivamente localistico e municipalistico». All’indomani di queste manifestazioni «si accentuarono ulteriori criticità, quali le condizioni di precarietà organizzativa, economica e gestionale dell’evento, aggravate dal sopraggiungere di nuove problematiche di carattere amministrativo legate alla chiusura degli atti».
Così inizia la nota dell'Aes in aperta polemica con la Regione, incapace secondo gli editori sardi di fare «un forte coordinamento» e «di dare luogo a una programmazione a medio periodo e di più ampio respiro, possibile soltanto con la nascita di una cabina di regia unica e di una titolarità condivisa del più grande evento dedicato all’editoria isolana, più volte invocata». Per questo motivo il Direttivo dell’AES ha dato una valutazione molto positiva del dialogo e del confronto instauratosi, a questo proposito, con l’assessorato regionale alla Cultura, che ha colto l’esigenza di attuare una forte e significativa innovazione del format dell’evento, ora itinerante, e che ponesse sempre di più al centro del programma il valore dell’editoria indipendente locale come strumento di promozione culturale e delle specificità culturali dei territori, dove le scuole si incontrano e si raccontano e confrontano le loro esperienze, individuando prospettive per il futuro.
A partire dal 21 ottobre e con forte ritardo si sono quindi svolti una serie di tavoli tecnici e istituzionali tesi a chiarire preliminarmente l’architettura e la gestione del programma complesso di iniziative, la cui anteprima – o prologo – della Mostra del libro era stata calendarizzata entro l’anno a Macomer, per il 18 e 19 dicembre, con l’assenso di tutti. «Eppure, nonostante tale urgenza, e malgrado i richiami più volte espressi sia da parte del Comune di Macomer che dalle altre amministrazioni, l’esecutivo regionale guidato da Francesco Pigliaru non ha ravvisato la necessità di esaminare e/o approvare il nuovo corso della manifestazione, congelando ogni decisione in merito. In questo modo si è stabilito di disattendere, per ragioni imperscrutabili, le decisioni assunte in un’ottica di democrazia partecipativa e trasparenza, dai territori e dalle professionalità presenti nel progetto» si legge nella nota.
Così l’AES, preso atto dei ritardi della Regione nel deliberare a favore della Mostra itinerante del Libro sardo, ha pertanto deciso di assumere l’iniziativa e di realizzare in proprio l’anteprima della manifestazione, che consiste in due giornate: la prima dedicata a rievocare le figure di Grazia Deledda e Sergio Atzeni; la seconda a una tavola rotonda dibattito sulle politiche culturali della Regione, con la partecipazione di rappresentanti della filiera culturale e della comunicazione, con particolare attenzione alle criticità che vivono le infrastrutture culturali e di servizio.
L’evento, che si terrà nei giorni 18 e 19 dicembre a Cagliari (molto probabilmente negli spazi della nuova Biblioteca Provinciale del Parco di Monte Claro, che potrebbe compartecipare all’iniziativa), prevede anche una esposizione di novità editoriali prodotte dagli editori sardi e la proiezione di due filmati riguardanti le figure dei due scrittori. «L’AES - conclude la nota - non accetterà l’esito di scelte politiche che maturino lontano dai tavoli tecnici e dai diversi e seppur animati confronti svoltisi in questi mesi perché, così facendo, accetterebbe il peso di una politica regionale avulsa dal territorio, dai bisogni delle comunità, degli editori librari e delle infrastrutture culturali che questi luoghi animano, instancabilmente e democraticamente, con il proprio operato, esercitando il ruolo di rilancio dell’autenticità del locale. E le pubbliche istituzioni, non potranno non tenerne conto».
Nella foto: un momento della conferenza stampa
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