PPP
11 dicembre 2006
Oltre un centinaio di dipendenti Slia sul piede di guerra
La protesta degli operatori ecologici per le vie di Alghero non è passata inosservata. I manifestanti lamentano carenze strutturali e la presenza di mezzi vecchi, obsoleti e insufficienti. Condizioni di lavoro insicuro e di igiene precarie nonchè il mancato rispetto degli accordi sottoscritti per l’assunzione del personale

ALGHERO - Hanno incrociato le braccia questa mattina i lavoratori Slia. Oltre un centinaio di dipendenti, tra fissi e stagionali, hanno manifestato in giro per la città lo stato di disagio in cui si trovano ad operare per garantire quotidianamente il puntuale svolgimento dei servizi di igiene ambientale. Ma che non viene svolto al meglio. I problemi esistono e sono tanti. Hanno denunciato l’impossibilità di effettuare la raccolta differenziata, carichi di lavoro insopportabili e nonostante i numerosi proclami a suon di comunicati stampa, si trovano a lavorare con mezzi vecchi, obsoleti e insufficienti. In condizioni di sicurezza e di igiene precarie. L’hanno gridato a gran voce ai cittadini e agli amministratori pubblici questa mattina per le strade della città e davanti al municipio di via Columbano, prima di concludere la manifestazione di protesta nella sede di Sant’Anna. Presenti tutte le sigle sindacali: Cgil, Cisl, Uil e Fiadel. «Siamo dispiaciuti per i disagi arrecati alla cittadinanza - hanno detto – questo sciopero è stato proclamato per gravi motivi che la città deve conoscere». Tra questi a inasprire il rapporto tra lavoratori e dirigenti Slia, c’è il mancato rispetto degli accordi sottoscritti per l’assunzione del personale. Pare che anche oggi la società che ha in gestione l’appalto di nettezza urbana abbia assunto a tempo determinato una quindicina di operatori per il progetto Sardegna fatti bella, eludendo le graduatorie dove tra gli iscritti risultano stagionali decennali.
Nella foto un momento della protesta di fronte al palazzo del Municipio
|