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Mariangela Pala 5 aprile 2016
Optimed e Zona Franca, occasioni di sviluppo per Porto Torres
Il progetto Optimed dopo aver superato i test di merito si avvia al finanziamento delle Banche europee. A Porto Torres la zona franca insieme ad altri cinque porti della Sardegna dovrebbe diventare a breve una realtà che attende di essere ufficializzata da una delibera della Giunta regionale
Optimed e Zona Franca, occasioni di sviluppo per Porto Torres

PORTO TORRES - Il progetto Optimed dopo aver superato i test di merito si avvia al finanziamento delle Banche europee. Il lancio del progetto evidenzia la strategicità e la potenzialità del porto di Porto Torres, vista la sua posizione ottimale nella direttrice sud est – nord ovest del bacino del Mediterraneo, che permette di soddisfare sia la richiesta dell' Europa di svuotare le autostrade sia di incrementare i traffici marittimi. Di recente ha passato l’esame al Som (Senior Official of the MemberStates), l’organo collegiale dell’UfM, l’Unione per il Mediterraneo che raggruppa in totale 43 Paesi che si affacciano sull’area Med e che si occupa di promuovere e sviluppare progetti di cooperazione di ambito mediterraneo, che in via ufficiosa ha sostenuto il progetto.

Ad Aprile verrà approvato ufficialmente per avere “il timbro di qualità”, che avvalla ulteriormente il valore del progetto e lo aiuta nella ricerca dei finanziamenti sia in ambito europeo, da parte delle Banche tipo Bei, che da finanziatori privati. Il progetto Optimed è stato sviluppato dall’Assessorato Regionale ai Trasporti, dal Cirem dell’Università di Cagliari e da altri partner stranieri all’interno del Programma Europeo EnpiCbCMed. L’obiettivo è quello di creare un sistema di trasporto innovativo che consenta di collegare in modo rapido ed efficiente la sponda orientale con quella occidentale del Mediterraneo, generando nuova competitività per le imprese ed aprendo contestualmente nuovi mercati.

Porto Torres attualmente ha uno scalo d’interesse internazionale, con collegamenti già esistenti con Spagna e Francia una grande disponibilità di aree retro portuali, incluse nel complesso discorso delle bonifiche Eni/Syndial, senza trascurare la possibilità di riprendere il percorso già intrapreso nel 2013, in comune accordo dall'amministrazione comunale, dalla Provincia, dall’Autorithy e dal Consorzio Industriale per la realizzazione della Zona Franca Doganale. In quell’occasione era sta avanzata una proposta di perimetrazione delle aree che potevano rientrare nel regime di zona franca doganale per le merci estero su estero.

A Porto Torres la zona franca insieme ad altri cinque porti della Sardegna (Cagliari, Arbatax, Olbia, Oristano e Porto Vesme) dovrebbe diventare a breve una realtà che attende di essere ufficializzata da una delibera della Giunta regionale che parla di occasione di sviluppo per i territori. E già si guarda a nuove forme di fiscalità di vantaggio. Ogni territorio interessato dovrà individuare le proprie ipotesi di sviluppo portuale e avviare le procedure per la perimetrazione che passeranno al vaglio della Giunta, la quale dovrà esprimersi nei prossimi giorni.

Un progetto di sviluppo con idee chiare, lo stesso delineato nel corso dell'incontro tenutosi nel marzo 2013 presso il comune di Porto Torres, in cui si individuava nell’area denominata “centro intermodale” una possibile superficie da comprendere nel regime di zona franca doganale, in quanto insistente all'interno dell'area industriale e con un estensione di quattordici ettari ricomprendendo al suo interno un capannone di circa duemila metri quadri.

Adiacente a tale perimetrazione si estende un' area di circa quaranta ettari che potrebbe essere utilizzata per la movimentazione e/o lavorazione delle merci. L'area identificata e già in possesso dei requisiti urbanistici per gli scopi previsti. Nel prosieguo della riunione era emersa inoltre la proposta di ricomprendere anche il pontile solidi, oggi inutilizzato. Durante il tavolo tecnico era stata formulata inoltre l'ipotesi di includere anche I'area di Truncu Reale oltre a quella di San Marco (per quanto riguarda l'aeroporto di Fertilia).

Dall'incontro si era ravvisata la necessità di aver ulteriori chiarimenti da parte dell' Assessorato Regionale sulle strategie di co-marketing da mettere in atto affinché vi fosse una linea comune in tutti i porti della Sardegna con la supervisione strategica regionale attraverso l'attuazione e condivisione di un Piano Strategico di Sviluppo. L’ex presidente della commissione portualità, Massimo Piras aveva proposto l’utilizzo del pontile solidi per aprire tutta una serie di opportunità in continuità con l’area portuale. Ora non si conosce il destino di quella proposta elaborata allora, così come si ignora attualmente il programma politico di sviluppo dello scalo turritano.



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