Mariangela Pala
9 aprile 2016
Emergenza lavoro, Carta: «mancano strategie comuni»
Appello dell’opposizione alla maggioranza di lasciare da parte la faziosità per lavorare insieme con l’obiettivo di dare risposte reali alle aspettative dei cittadini sul tema lavoro

PORTO TORRES - Appello dell’opposizione alla maggioranza di lasciare da parte la faziosità per lavorare insieme con l’obiettivo di dare risposte reali alle aspettative dei cittadini. Il Consiglio comunale ha dedicato grana parte della seduta di ieri al dibattito sull’emergenza lavoro con un ordine del giorno presentato dai capigruppo consiliari e approvato a maggioranza. Un fenomeno da affrontare con tutte le forze politiche per restituire dignità ad un territorio ricco di risorse ma devastato da tempo dalla crisi economica e da problematiche che non possono essere contrastate senza un ragionamento più ampio di Area vasta.
«Non si può fare un discorso di bandiera sul tema del lavoro perchè soltanto facendo fronte comune sulla questione è possibile fare un grosso passo in avanti. Si ricordi che il suo vero avversario non è l’opposizione», ha detto Alessandro Carta (primo firmatario) rivolto al sindaco e all’aula. La città che sta vivendo una delle stagioni più drammatiche sul fronte dell’economia e dell’occupazione, per il consigliere Costantino Ligas può ancora vantarsi di avere importanti risorse, ma «dobbiamo ribellarci a questa situazione invitando tutti i sindaci del territorio perché da soli non si va da nessuna parte». Per Davide Tellini «occorre convocare un Consiglio comunale che coinvolga le forze del territorio per sostenere una vertenza lavoro che riguarda ormai 7 mila disoccupati».
L’auspicio per Gavino Bigella è che «si esca dal Consiglio con una mentalità diversa nel raccogliere le proposte di tutti» e per Antonello Muceli è arrivato il momento di «svestirci della casacca e collaborare». Nel suo breve intervento il sindaco sottolinea le sue difficoltà: «Ho cercato di spiegare all’Autorità portuale e alla Regione la valenza del porto turritano privo di un Piano regolatore, il terminal crociere costa più demolirlo che portarlo avanti e poi c’è il problema della caratterizzazione dei terreni industriali che si stanno svendendo», afferma il sindaco.
«Eni non svende niente perché fa sempre affari e deve smetterla di fare l’agente immobiliare», rimarca Mura che aggiunge «quando si va in Regione bisogna presentare dei progetti per essere ascoltati. Oggi esiste una programmazione strategica risalente a parecchi anni fa che ancora oggi è alla base dei finanziamenti arrivati con i 30 milioni di euro per l’antemurale di ponente». Una programmazione che va rivista attraverso un confronto con le istituzioni a vari livelli. Fuori dunque dall’isolamento politico, per favorire una ripresa economica possibile soltanto con l’interlocuzione continua con i comuni dell’Area vasta, per fare acquisire agli altri soggetti del territorio l’importanza strategica del porto turritano, dell’industria e del patrimonio culturale ed ambientale della città.
«L’intervento del sindaco di soli sei minuti su una questione di tale importanza evidenzia che c’è qualcosa che non va in questa amministrazione che non ascolta la proposta dell’opposizione come via di uscita dai problemi», conclude Alessandro Carta che condividendo l’intervento di Bigella, afferma «Ancora una volta si esce da questo Consiglio senza idee».
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