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M.P. 4 agosto 2016
Gesuino Némus e suoi romanzi a Porto Torres
Giovedì 4 agosto seconda tappa del tour di Gesuino Nèmus, Premio Campiello opera prima 2016 con la Teologia del Cinghiale (Elliot). Lo scrittore di Jerzu presenta, insieme al primo romanzo, il suo nuovo I bambini sardi non piangono mai (Elliot). Appuntamento alle 21 alla Libreria Koiné di Porto Torres con Barbara Proli
Gesuino Némus e suoi romanzi a Porto Torres

PORTO TORRES - Giovedì 4 agosto seconda tappa del tour di Gesuino Nèmus, Premio Campiello opera prima 2016 con la Teologia del Cinghiale (Elliot). Lo scrittore di Jerzu presenta, insieme al primo romanzo, il suo nuovo I bambini sardi non piangono mai (Elliot). Appuntamento alle 21 alla Libreria Koiné di Porto Torres con Barbara Proli. È il caso letterario dell'estate 2016. Esordiente, 58 anni, Gesuino Némus, ha conquistato tutti con il suo primo romanzo La Teologia del Cinghiale (Elliot 2015), Premio Campiello Opera Prima 2016, un giallo avvincente in cui racconta con dissacrante ironia la Sardegna dagli anni Settanta ad oggi. Tornato in libreria con I bambini sardi non piangono mai (Elliot 2016), ancora ambientato nel piccolo paese di Telévras, Némus sarà protagonista di un tour di presentazioni nell'ambito di Éntula, il festival letterario diffuso organizzato dall'associazione Lìberos.

La Teologia del cinghiale (Elliot, 2015). Luglio 1969. Durante i giorni dello sbarco sulla luna, a Telévras, piccolo paese dell’entroterra sardo, due ragazzini vengono coinvolti in una serie di eventi misteriosi. Il primo è Matteo Trudìnu, talentuoso figlio di un sequestratore latitante; l’altro è Gesuino Némus, un bambino silenzioso e problematico, da tutti considerato poco più che un minus habens. Amici per la pelle, i due godono della protezione di don Cossu, il prete gesuita del paese, che si prende cura di loro come fossero figli suoi. Un giorno il padre di Matteo, scomparso da settimane, viene trovato morto a pochi chilometri di distanza da casa.

Il maresciallo dei carabinieri De Stefani, un piemontese che fatica a comprendere le logiche del luogo, inizia a indagare con l’aiuto dell’appuntato Piras e dello stesso don Cossu ma, con l’avanzare dei giorni, le cose si complicano e spunta fuori un altro cadavere… Misteri, colpe antiche, segreti e rivelazioni vengono scanditi a ritmo battente in un romanzo dalle tinte gialle sapientemente orchestrato, imprevedibile e originalissimo per trama, stile, umorismo e inventiva. Un’opera pirotecnica, geniale e ricca di suspense che ci avvolge con le voci, i sapori e la magia della terra sarda, raccontando gli ultimi cinquant’anni di un’Italia sospesa fra modernità e tradizione.

I bambini non piangono mai (Elliot, 2016). Il paesino sardo di Telévras – già protagonista ne La teologia del cinghiale – si tinge ancora di giallo con il ritrovamento di due morti: prima un cadavere “sparato in faccia” e poi, a distanza di qualche giorno, uno scheletro in una grotta. Il giovane capitano dei carabinieri incaricato delle indagini non sa da che parte iniziare e la collaborazione dei cittadini è nulla: nessuno ha visto o sentito niente. Nel frattempo Gesuino, ormai ritornato a casa dopo una vita passata in manicomio, inizia a scrivere un altro dei suoi libri, sempre con la speranza che possa essere pubblicato. Si tratta di una storia che risale al 1968, quando si inneggiava alla liberazione della Sardegna, mentre le università bruciavano e il mondo sembrava dovesse, finalmente, cambiare. Ma oltre agli ideali c’erano di mezzo anche molti soldi, senza contare Servizi segreti, depistaggi e sicari senza scrupoli. Gesuino è sicuro che a nessuno possa più interessare quella verità, fino al giorno in cui le sue pagine arrivano nelle mani di chi intuisce che i misteri del passato si intrecciano fatalmente con quelli del presente.

L'autore. Gesuino Némus, pseudonimo di Matteo Locci, esordiente a 58 anni con "La teologia del cinghiale" (Elliot, 2015), con cui ha vinto il premio “Opera prima” della 54/a edizione del Campiello. Migrante fin da ragazzo, ha fatto decine di mestieri, dai più umili a quelli più gratificanti, in un percorso che l'ha portato, finalmente, a dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Attualmente vive a Milano.
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