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Mariangela Pala 5 ottobre 2016
La Sinistra e istituzioni locali: «no alle ricerche petrolifere»
«Lasciate in pace delfini, balene, tartarughe e ogni altro essere vivente del santuario naturalistico del Mediterraneo». Lo ha chiesto più volte il circolo La Sinistra di Porto Torres che ha coinvolto in questa battaglia le amministrazioni comunali di Porto Torres e di Stintino, la Provincia di Sassari e il Parco Nazionale dell’Asinara
<i>La Sinistra</i> e istituzioni locali: «no alle ricerche petrolifere»

PORTO TORRES - «Lasciate in pace delfini, balene, tartarughe e ogni altro essere vivente del santuario naturalistico del Mediterraneo». Lo ha chiesto più volte il circolo La Sinistra di Porto Torres che ha coinvolto in questa battaglia le amministrazioni comunali di Porto Torres e di Stintino, la Provincia di Sassari e il Parco Nazionale dell’Asinara, i quali hanno raccolto il loro invito. Tutti uniti per dire no al procedimento di valutazione di impatto ambientale (Via) relativo al progetto di indagine geofisica 2D e 3D nell’area dell’istanza di prospezione a mare da parte della società norvegese Tgs-Nope geophysical company Asa, in una vastissima area del Mar di Sardegna.

Il 27 settembre scorso scadeva il termine ultimo per presentare formali osservazioni al progetto di prospezioni geofisiche al largo della costa nord occidentale dell’isola alla ricerca di giacimenti di idrocarburi richiesto dalla società norvegese. «Nelle settimane scorse ci eravamo attivati con le amministrazioni locali perché utilizzassero anche questo strumento - afferma il coordinatore cittadino La Sinistra, Francesco Pintus - per far sentire forte e chiaro la opposizione del territorio a questo progetto particolarmente pericoloso e dannoso». Un invito accolto dai comuni Porto Torres e Stintino, dalla Provincia di Sassari e dal Parco Nazionale dell’Asinara.

«Tutte le Osservazioni presentate mettono in luce i gravissimi rischi che deriverebbero dall’eventuale via libera a questo progetto - spiega Pintus - sia per l’insostenibilità degli impatti sulla fauna marina a causa dell’utilizzo della tecnica del cosiddetto air-gun, sia per gli impatti devastanti che un incidente ad una piattaforma petrolifera avrebbe sulle attività economiche». Ora il Ministro dell’Ambiente dovrà dare un giudizio definitivo su questo progetto e «crediamo non possa discostarsi da quello di incompatibilità ambientale – conclude il coordinatore de La Sinistra - dato nel 2014 all’analogo progetto della società Schlumberger. In ogni caso, noi terremo alta l’attenzione e ci auguriamo che tutto il territorio faccia altrettanto».
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