Mariangela Pala
10 ottobre 2016
Via al Progetto Nuraghe fase 1: già spesi 264 milioni di euro
Diventati esecutivi da gennaio i progetti di bonifica e di risanamento ambientale del sito industriale di Porto Torres, questa mattina la presentazione del Progetto Nuraghe fase 1 da parte dei responsabili della società Syndial, il program manager Sardegna Fabio Troni e la responsabile dei rapporti istituzionali Enrica Barbaresi, e degli ingegneri Giovanna Locci e Alessandro Aresu del Consorzio Astaldi, la società esecutrice del progetto

PORTO TORRES - Diventati esecutivi da gennaio i progetti di bonifica e di risanamento ambientale del sito industriale di Porto Torres, questa mattina la presentazione del Progetto Nuraghe fase 1 da parte dei responsabili della società Syndial, il program manager Sardegna Fabio Troni e la responsabile dei rapporti istituzionali Enrica Barbaresi, e degli ingegneri Giovanna Locci e Alessandro Aresu del Consorzio Astaldi, la società esecutrice del progetto. Una fase di pubblicità del progetto presentato nella sala del Muso del Porto che ha accolto un pubblico numeroso che potrà esprimere eventuali osservazioni per tutto il mese ottobre.
La “Realizzazione di una piattaforma polifunzionale e di un sito di raccolta” sono gli interventi previsti dalla Fase 1 del Progetto Nuraghe da attuarsi nella zona industriale “La Marinella”, e che riguarda circa 1000 degli oltre 1800 ettari complessivi dell’intero Sin, cioè l’area dell’ex polo petrolchimico che rappresenta la parte più compromessa del sito dal punto di vista ambientale: «la mobilitazione complessiva di risorse da parte di Syndial ammonta da 2003 ad oggi a circa 264 milioni di euro», ha detto il program manager di Syndial, Fabio Troni. La percentuale minima garantita nelle assunzioni delle risorse locali è del 40% per un cantiere che può occupare a regime 250 lavoratori e su questo punto dal pubblico sono state chieste maggiori garanzie sulla priorità delle scelte occupazionali riferite alle unità lavorative locali.
L’intervento prevede la realizzazione di una piattaforma polifunzionale per il trattamento di terre e rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi e la realizzazione di un sito di raccolta (Sdr) per rifiuti speciali non pericolosi, entrambi a servizio esclusivo della bonifica. Nella piattaforma verranno trattati i suoli provenienti dall’area Minciaredda, dall'area denominata Peci Dmt e di quelli provenienti da altre aree dello stabilimento. In particolare per l'area Minciaredda, quella maggiormente compromessa, l’operazione prevede il trattamento dei suoli contaminati fino al raggiungimento della piena conformità, separando i rifiuti dai suoli.
I materiali scavati nell’area di Minciaredda, dopo opportune verifiche, se necessario, verranno inviati nella piattaforma polifunzionale dove saranno trattati per poi seguire tre vie: essere riposizionati in situ, se conformi alle norme vigenti e alle prescrizioni contenute nel Decreto di approvazione del progetto operativo di bonifica; essere conferiti, se conformi alle sue specifiche di ingresso, nel sito di raccolta da realizzarsi in un’area adiacente alla piattaforma con capacità complessiva di 171000 mc o essere smaltiti in impianti off-site negli altri casi. La piattaforma polifunzionale occuperà circa 70000 mq e sarà costituita da una platea cordolata adeguatamente impermealizzata mediante apposizione di un telo.
Il progetto prevede il recupero di rifiuti e terreni mediante processi di trattamento meccanici. Il sito di raccolta è stato progettato per ricevere rifiuti speciali non pericolosi derivanti dalle operazioni di trattamento in piattaforma. Il bacino avrà forma rettangolare e sarà suddiviso in tre lotti i cui fondi e le pareti verranno impermealizzati al fine di garantire la protezione delle matrici ambientali. Con la chiusura è prevista la posa in opera di uno strato di terreno vegetale ed il recupero ambientale finale con piantumazione di specie autoctone. La Società Syndial ha depositato, presso il Servizio delle valutazioni ambientali (Sva) dell'Assessorato regionale della Difesa dell'ambiente, l’istanza di Valutazione di impatto ambientale (Via) in cui emerge nello studio un impatto ambientale medio-basso. Ora la Regione dovrà attivarsi per il rilascio delle autorizzazioni affinché tutte le attività di bonifica deliberate oggi partano al più presto.
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