L´ordinanza dell´Ufficio Tecnico del Comune di Alghero sarebbe già pronta ma ancora non è arrivata nelle mani del Primo cittadino. Le indagini sono state sollecitate da due associazioni ambientaliste. Sul web una petizione per scongiurarne la chiusura
ALGHERO - Chiude la ferrata del Cabirol, la mitica via ferrata a picco sul mare nel promontorio di Capo Caccia. La polemica è già esplosa sul web dove da qualche ora è possibile sottoscrivere una dettagliata petizione per scongiurarne la serrata. L'ordinanza degli uffici competenti sarebbe già pronta, ma ancora non è arrivata nelle mani del sindaco. Secondo alcune indiscrezioni nei giorni scorsi ci sarebbe anche stato un sopralluogo del quale però non è trapelato alcun documento.
All'origine i tutto ci sarebbero le numerose segnalazioni inoltrate dalle associazioni ambientaliste alle autorità competenti. Qualche tempo fa erano stato il Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus e Mountain Wilderness Italia a rivolgersi al Prefetto [
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LEGGI], segnalando il presunto pericolo della Via Ferrata del Cabirol e di alcuni itinerari di arrampicata sportiva presenti all’interno del Parco Regionale di Porto Conte. «Siamo preoccupati non solo per la salvaguardia delle specie ma anche per l’incolumità delle persone - sottolinea Mountain Wilderness -. Ci siamo chiesti come fosse possibile progettare questi percorsi in un’area indicata come a rischio molto elevato di frana e ci allerta il fatto che ancoraggi come quelli utilizzati sul posto siano stati causa di incidenti, non solo in Sardegna» il testo dell'ultima denuncia.
«Il provvedimento arriva senza che venga nemmeno atteso il completamento di un iter di verifica della sicurezza che la Procura della Repubblica aveva richiesto ai tecnici dei Vigili del Fuoco. In sostanza, il solerte dirigente, ha deciso che non ha bisogno di attendere nessuna perizia e che intende procedere di suo. Tutto questo, ovviamente, senza mai aver visto personalmente il percorso di Capo Caccia, ne tanto meno aver scritto una sua perizia motivata» si legge nel testo della petizione, dove si ricorda che in sedici anni di attività non si sono mai registrati incidenti.