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Antonio Burruni
26 luglio 2007
Garbin e Santangelo, tra tennis e spiaggia
Le due tenniste azzurre, reduci dai trionfi della nazionale in Federation Cup, hanno passato alcuni giorni sotto il sole di Alghero

ALGHERO – Non solo semplici appassionati, ma anche addetti ai lavori hanno naturalmente affollato il Tennis Club Alghero nei giorni dedicati alla Coppa Davis. Tra questi, due tenniste reduci dalla grande prova della nazionale italiana femminile in Federation Cup: Tathiana Garbin e Mara Santangelo. Nelle semifinali della “Coppa Davis in rosa”, infatti, l’Italia, campione in carica, ha eliminato la Francia in semifinale e si è qualificata per la finalissima in programma a settembre in Russia. Le due atlete non sono all’esordio nel circolo algherese. Tathiana Garbin, trentenne di Mestre, numero uno azzurra e ventiseiesima giocatrice nella classifica mondiale, nell’estate del 2000, partecipò al torneo internazionale Itf, con un montepremi di 25mila dollari. La sua partecipazione, rientrava nella successiva partecipazione della veneta ai più prestigiosi tornei americani e, soprattutto, alle Olimpiadi di Sydney, che si sarebbero disputati su un green-set simile a quello catalano. L’avventura di Tathiana ad Alghero si concluse con un infortunio muscolare al retto femorale, che la fermò nel primo set della semifinale contro l’ungherese Zsofia Gubacsi. Semifinale capolinea anche nel tabellone di doppio, perché infortunata, non scese in campo in coppia con Francesca Lubiani, dando via libera alla formazione composta dalla giapponese Ayami Takase e da Ka-Po Tong, tennista di Hong Kong). Tathiana si è dimostrata subito disponibile a rispondere ad un paio di domande, mostrando il suo solito sorriso solare.
Dopo l’impresa in FedCup, dai un giudizio al tuo momento tennistico.
«La felicità che ci ha trasmesso la Federation Cup è pazzesca. E’ una carica che ti entra dentro e va avanti per tanto tempo. Fisicamente però, ho qualche problema. Sono qui per farmi curare il piede dal professor Parra (vero “santone” per tutti i migliori tennisti al mondo, n.d.r.). A Castellaneta mi sono lussata lo stragalo e ci vorrà almeno una settimana di cure. Poi andrò ad allenarmi a Rimini per prepararmi al rientro nel torneo di Toronto».
Al di là degli impegni tennistici, sei venuta ad Alghero in altre occasioni, da turista?
«Purtroppo no. Forse riuscirò ad andare qualche giorno ad Olbia dopo gli Us Open. Qui è fantastico, il mare è stupendo. Venerdì sono andata in spiaggia davanti al circolo (Pineta di Maria Pia, n.d.r.). Voglio andare in giro a vedere tutta la costa. In questi giorni hanno promesso di portarmi anche in quella spiaggia bellissima…(non ricorda il nome, ma sono Le Bombarde, n.d.r.)».
Nata a Latina, ma residente a Cavalese ventiseienne. 27 al mondo, numero due d’Italia, ad una posizione e trenta punti dalla capofila Garbin, anche Mara Santangelo ha nel suo palmares una partecipazione al torneo internazionale di Alghero. Si torna indietro nel tempo, quando,nel 1999, Mara partecipava ai tornei minori per raccogliere i primi punti mondiali. Nel “10mila dollari” di Alghero la Santangelo raggiunge le semifinali, battendo Roberta Vinci nei quarti e perdendo nel turno successivo con Flavia Pennetta. Questo da la misura del torneo algherese di quell’anno, quando si incontrarono tre tenniste che, di li a pochi anni, entrarono in pianta stabile in nazionale. Approdò in semifinale anche in doppio. In coppia con Katia Altilia, perse in tre set, contro le due affiatatissime pugliesi Pennetta e Vinci, che disputavano il doppio assieme nelle varie categorie juniores azzurre.
Dopo l’impresa in FedCup, dai un giudizio al tuo momento tennistico.
«E’ un momento molto positivo. Sono felice, perché dopo tanti sacrifici fatti, ora si verificano le cose giuste ed i risultati arrivano. E’ anche un fatto di confidenza a match di un certo livello».
Cos’è cambiato in Mara Santangelo dopo la vittoria nel torneo di doppio del Roland Garros e nelle affermazioni con la maglia azzurra, nel rapporto con se stessa e con gli altri?
«Sono più sicura in me. Ho una maggior consapevolezza nei miei mezzi. Invece, dal punto di vista personale, Mara è uguale a prima. Voglio che sia così anche se un giorno vincessi un torneo del Grande Slam. La mia forza è la semplicità. Sono una persona con valori forti, veri. Ho forti motivazioni e voglio arrivare in alto». Va ricordato che Mara è numero sei nella classifica mondiale di doppio.
Al di là degli impegni tennistici, sei venuta ad Alghero in altre occasioni, da turista?
«Sinceramente no. Ho avuto il piacere di fare un giro in auto lungo la costa. Sono qui, contenta di respirare l’aria di una competizione importante come la Davis. Spero di poter tornare qui altre volte. Ora tornerò a girare per i tornei. Prossima tappa: Los Angeles».
Nella foto: Tathiana Garbin e Mara Santangelo
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