Red
23 ottobre 2018
Vertenza Tiscali diventa caso nazionale
«Vogliamo chiarezza sul destino dei lavoratori. L´accordo con Fastweb rischia di cancellare una realtà strategica per la Sardegna», dichiara il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis

CAGLIARI - La vertenza degli operatori del call center Tiscali sbarca in Parlamento grazie ad un’interrogazione presentata dal deputato Pietro Pittalis. L’esponente isolano di Forza Italia lancia l’allarme con un documento che descrive un quadro incerto: «Siamo preoccupati per la situazione del personale, che appare quanto mai dubbio.E' a rischio il futuro per i 650 dipendenti dell’azienda. E’ necessario che il Governo monitori con attenzione l’evolversi della vicenda per scongiurare una crisi devastante per il territorio del Cagliaritano e l’intera Sardegna».
La ragione di una vertenza che mette in pericolo gli addetti della società, che ha il suo cuore pulsante nello stabilimento di Sa Illetta, è legata ad una sinergia con un colosso delle telecomunicazioni: «E’ stato firmato un accordo tra Tiscali e Fastweb, che prevede l'acquisizione da parte del nuovo operatore della licenza detenuta da Aria Spa (società controllata da Tiscali) ed il ramo d’azienda Fixed wireless access di Tiscali, che comprende infrastrutture tecnologiche all'avanguardia». Il deputato forzista auspica chiarezza sulla vertenza.
«Questa operazione – evidenzia Pittalis - rischia di essere devastante per il futuro delle 650 famiglie sarde di Tiscali soprattutto alla luce della mancanza di un Piano industriale che delinei la strategia dell’azienda isolana». Lo spettro di una crisi senza via d’uscita incombe sul gigante ai piedi della laguna di Santa Gilla: «La preoccupazione è alta – conclude l'onorevole Pittalis – E’ necessario un tavolo di confronto a livello per fare luce su un’operazione che apre scenari incerti, mettendo a rischio il futuro di un settore strategico per la Sardegna. Occorre utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per scongiurare lo smantellamento di una realtà che vede impegnati tantissimi dipendenti tra Cagliari e l’Area vasta».
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