Red
17 agosto 2019
Cala il sipario sui Palcoscenici d´Estate
Domani sera, Rossella Faa chiude il cartellone a cura del Teatro del Segno. Ad Allai, in Piazza dei Balli, la cantante, compositrice e performer interpreta “Canzoni a casaccio”, sulle note di Giacomo Deiana alla chitarra e Nicola Cossu al contrabbasso, per un viaggio tra parole, note ed emozioni

ALLAI - Il talento di Rossella Faa per l’ultima notte di “Palcoscenici d'Estate”: s’intitola “Canzoni a casaccio” il concerto/ pettacolo che domani, domenica 18 agosto, alle 22, in Piazza dei Balli, ad Allai, chiuderà l'edizione 2019 della kermesse a cura del Teatro del Segno, per un percorso sul filo delle note e delle emozioni, tra ironia e poesia. Riflettori puntati sull’eclettica cantante, compositrice ed attrice, che proporrà un’antologia dei suoi brani più conosciuti ed amati con brevi racconti attinti alla memoria ed alle tradizioni familiari come al ricco patrimonio di storie e leggende dell’Isola.
Raffinata e moderna cantastorie, l’artista di Masullas sbarcherà nel Barigadu alla testa dell’affiatato trio che schiera Giacomo Deiana alla chitarra e Nicola Cossu al contrabbasso, per un ideale viaggio nella Sardegna di ieri e di oggi, tra atmosfere paesane e suggestioni metropolitane, ricordi d’infanzia e piccole e grandi tragedie del quotidiano, ritratti di personaggi stravaganti, divagazioni sull’amore e sulle convergenze astrali. Canzoni a casaccio, spiega Faa, è come «una scatola magica piena di racconti e canzoni» cui attingere di volta in volta, sulla falsariga degli album “Baa-bà”, “Sighi singin’” e “Bella bella”, con melodie evocative e talvolta struggenti, dove le sonorità “de sa limba” si sposano ad armonie e metriche latine.
Sulle note di “Soba” ed “Arrannegadedda”, “Ta Bellu Su Domminigu” e “S'Acqua 'e s'Oru”, ovvero di “Maria Farranca” e “Su Sprigu”, o magari di “Bella bella”, “Sa Meba Pirongia” e “Bah, Miticoi Ca…”, Rossella Faa racconta il complicato gioco delle passioni umane e disegna un divertito affresco di varia umanità, tra vizi e debolezza e (rare) virtù. Il mondo della natura diventa materia d’ispirazione e canto insieme alle sfaccettature e le contraddizioni dell’animo umano, tra cronache di innamoramenti autunnali e bozzetti paesani, novelle dai toni misteriosi e quasi orrorifici e trasfigurazioni in musica di antiche e nuove paure, dove le creature dell’immaginario popolare lasciano il posto alla straordinaria fauna cittadina composta di animali ed insetti talvolta “esotici”, la cui apparizione diventa metafora delle inquietudini contemporanee.
Nella foto: Giacomo Deiana, Rossella Faa e Nicola Cossu
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