A complicare gli accertamenti in corso ad Alghero è lo stato di decomposizione del corpo di Speranza Ponti. Proseguono intanto le indagini degli inquirenti. Al setaccio case, auto e locale di Massimiliano Farci
ALGHERO - Lo stato di decomposizione del cadavere di
Speranza Ponti non facilita le operazioni di riconoscimento, così i
Ris di Cagliari si prendono quindici giorni per concludere tutti gli accertamenti sul
Dna. A complicare le operazioni proprio le condizioni del corpo, ritrovato nelle campagne di Monte Carru, ad Alghero, dopo più di due mesi dalla morte.
Secondo alcune indiscrezioni era nudo, ricoperto da un vecchio lenzuolo e con gli arti parzialmente mummificati, irriconoscibile. Stesse difficoltà a cui sarebbe andato incontro anche il medico legale nell'eseguire autopsia e tac: esami di cui ancora non si conosce l'esito. Le
indagini, come si può facilmente immaginare, vanno avanti nel più stretto riserbo.
La 50enne di Uri era sparita dal mese di dicembre da Alghero e per il suo omicidio è gravemente indiziato l'ex compagno ergastolano, il 53enne Massimiliano Farci. L'uomo è difeso dall'avvocato Daniele Solinas e la notte rientrava in carcere perché dopo quasi vent'anni di reclusione scontava in regime di semi libertà la pena per l'omicidio di Renato Baldussi avvenuto nel 1999.